1. Clara


    Data: 30/12/2018, Categorie: Etero Sensazioni Autore: dominus_furens, Fonte: RaccontiMilu

    ... troppe lavorate si faceva sentire, non avevo neppure voglia di cenare.Mi abbandonai sulla poltrona di pelle, gli occhi chiusi e il capo reclinato all�indietro: non so se passarono pochi minuti o secoli. Forse mi addormentai.Il cellulare mi fece tornare alla realtà. Questa volta non era un messaggio, ma una chiamata. Risposi senza neppure guardare, ma riconobbi subito la voce di Clara che mi chiedeva come stavo e mi ringraziava infinite volte perché era appena stata assunta a tempo indeterminato con una retribuzione quasi doppia a quella che aveva precedentemente, per poche ore di lavoro in più.Ero sicuro che buona parte del trattamento derivasse da me, ma non lo feci notare, mi complimentai per il risultato cercando inutilmente di riattaccare. Voleva uscire a cena. �Perdonami ma sono veramente spossato, la giornata è stata un inferno, non ho neppure ancora cenato, non so neppure che ore siano, sono tornato a casa da poco�. Non intendeva stasera. Ecco cosa succede a rispondere appena svegli alle chiamate: che oltre ad avere una voce degna più di un film horror di bassa qualità che di un essere umano, scopri di non riuscire a cogliere dettagli importanti della conversazione. �Ma se sei stanco ma ti fa piacere vedermi stasera perché nei prossimi giorni sei impegnato� vengo da te, penso a tutto io, ti preparo la cena e non ti disturberò, ti giuro sarà come se non ci fossi e resterò a tua disposizione finché lo vorrai�. A mia disposizione. Chiamalo facile, penso, se me la trovassi ...
    ... a casa e �a mia disposizione� probabilmente sarebbe legata e bendata, pronta ad essere usata senza remora alcuna come uno stupendo oggetto di piacere. Ma la regola che mi era costato far valere la mattina avevo tutta l�intenzione di farla valere anche la sera: nego seccamente, le dico di stare a casa, che sono solo e ho troppo da fare, documenti da scrivere e predisporre per la giornata successiva, una mole di lavoro tale che non avrei probabilmente neppure cenato. Non ricordo le parole precise con cui ci salutammo, so solo che non più di dieci minuti dopo sentii suonare il campanello. E fui comunque stupido di vedermela davanti, testarda, nel suo abbigliamento da ragazzina acqua e sapone, con un leggero trucco azzurro appena accennato sugli occhi e un lucidalabbra tenue che non contrastava con la sua pelle candida.�Ti avevo detto di non venire�, fui secco, non so se per cacciare lei o per cacciare la tentazione.�Ma avevi bisogno�� La sua sicurezza pareva sfumata in un istante, eppure non esitò per un secondo: entrò, mi abbracciò con dolcezza per ringraziarmi nuovamente, facendosi stringere tra le mie braccia. Il suo corpo aderiva al mio, il suo seno a stretto contatto con il mio petto e l�odore fruttato dei suoi capelli, così vicini alle mie narici, pose definitivamente termine alla mia resistenza fisica, causando una seconda erezione che Clara non poté certo non notare, attaccati come eravamo. Svicolai con una scusa, sempre convinto delle regole che mi ero imposto.In pochi ...
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