Clara
Data: 30/12/2018,
Categorie:
Etero
Sensazioni
Autore: dominus_furens, Fonte: RaccontiMilu
... minuti era indaffarata in cucina, a rassettare le troppe stoviglie lasciate sparse in maniera casuale tra il lavandino, il fornello e i ripiani circostanti, e poi subito a prepararmi la cena. Rassegnato che non mi sarei tolto facilmente di torno quella presenza, tornai a sedere sulla mia poltrona di pelle, accesi il computer e mi misi a lavorare con sempre maggiore stanchezza. Il mal di testa non accennava a passare e dopo pochi minuti anche gli occhi erano nuovamente indolenziti. Tolsi gli occhiali, per concedermi qualche istante di riposo.Mi abbandonai sulla poltrona di pelle, gli occhi chiusi e il capo reclinato all�indietro: non so se passarono pochi minuti o secoli. Forse mi addormentai.Una sensazione insolita mi fece tornare alla realtà. Non era il brusco suono del cellulare, ma una sottile sensazione di piacere che risaliva dal mio sesso lenta fino al cervello, che scendeva nelle gambe facendole molli e che mandava un brivido lungo la schiena. Aprii lentamente gli occhi capendo a malapena dove mi trovavo, e vidi quella graziosa testolina scura salire e scendere lentamente lungo la mia verga, farla scomparire tra le sue labbra e soffermarsi sapientemente con la lingua su tutta la lunghezza dell�asta e in particolare al suo termine, roteandovi dolcemente tutto intorno prima di ripartire con un altro profondo affondo.Molte altre volte avrei dovuto mettervi impegno per ottenere questo risultato, e ora arrivava inaspettato e indesiderato. Smisi di pensarvi oltre, aveva ...
... scelto liberamente cosa voleva, dopo tutto, sebbene sicuramente fosse stata spinta anche un fuori luogo e distorto senso di gratitudine.Reclinai nuovamente il capo e chiusi gli occhi, abbandonandomi alle sensazioni che quella bocca mi stava dando, finché non venni copiosamente con pochi lunghi getti, che Clara accolse direttamente nella sua gola, ingoiandoli con naturalezza e senza proteste.Mi resi conto che un pompino mi ci voleva proprio, le carezzai i capelli e la fissai in quei suoi occhioni nocciola, pieni ormai di desiderio.La portai in braccio in camera, adagiandola delicatamente sul letto e liberandoci entrambi con foga dei vestiti, in una curiosa unione di dolcezza e violenza. Il suo corpo nudo era ancora più splendido, la mia lingua e i miei denti stuzzicavano i capezzoli rosei che svettavano piccoli e appena sporgenti nel candore della pelle che li circondava, in una sapiente unione di piacere e leggero dolore; la mia mano intanto coglieva le curve della sua femminilità, finendo con l�adagiarsi fra le sue cosce trovando con piacere un sesso completamente glabro e già bagnato, con la clitoride già protesa alla ricerca del piacere che il lento massaggio dei miei polpastrelli iniziano ad avvicinarle. Ti bacai nuovamente, con dolcezza, prima di spostare la mia bocca su ben altre tue labbra, risalendo lentamente dalle cosce e soffermandomi � in maniera per te estenuante � attorno ad esse, ad allungare il tempo di questa tua dolce tortura, prima di affondare completamente ...