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La Coinquilina cap.8
Data: 03/01/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Saretta
... mio culo” A quella frase Gustavo pensò che avrebbe fatto una figuraccia perché sentì incombere il suo orgasmo. Ciò nonostante riuscì a trattenerlo. Si collocò dietro di lei e iniziò a passare il suo sesso fra le sue natiche, nella loro insenatura. Iniziò a masturbarsi su quella pelle bianca e con la mano sinistra cercò uno dei suoi seni per massaggiarlo. Sara aveva ancora la faccia di Ivan immersa fra le sue cosce e appena sentì i mugolii di Gustavo dietro di lei, esplose in un orgasmo lungo e rumoroso. Vederla godere così, eccitò all’inverosimile sia Ivan che Gustavo. Il primo dopo pochi secondi le venne sulle cosce. Gustavo, preso ormai solo dai suoi sensi, colpì Sara con paio di schiaffi sul culo che poco dopo macchiò con una copiosa quantità di sperma. Ci misero qualche minuto a riprendersi. Seduti sul divano non proferirono parola. Il primo a muoversi fu Ivan. Si tirò su i pantaloni e con fare un po’ impacciato prese il suo giaccone. “Questa partita fa abbastanza schifo. Gus ci sentiamo in questi giorni, mi è presa la botta di sonno. Sara...ci vediamo presto” la salutò strizzandole un occhio. I due coinquilini salutarono Ivan ...
... e rimasero seduti senza parlare per altri 5 minuti. Sara si girò verso Gustavo e i loro occhi si incrociarono. Notò che era imbarazzato, quasi scioccato. Gli sfiorò le labbra con le dita e lo baciò. Gustavo si lasciò andare. Non era lo stesso bacio tenero ricevuto due sere prima. In questo c’era passione e complicità. “Benvenuto nel mio mondo...” le sussurrò Sara mentre ancora lo baciava. “S….sarà sempre così con te?” Chiese Gustavo. “No...spero sia ancora meglio” Si baciarono ancora per qualche istante fino a che Sara non si appoggiò sulla sua spalla. Entrambi si addormentarono poco dopo. Gustavo si svegliò alle 4 del mattino. Era ancora sul divano, con una coperta di pile che sicuramente Sara aveva collocato su di lui. Era solo, lei era già in camera sua a dormire. Si mise nel letto con la sensazione che niente sarebbe stato più come prima, non sarebbe stato meglio o peggio. Sarebbe stato diverso. Non sapeva cosa lo attendesse ma decise di non preoccuparsene. La mattina dopo si recò in cucina alle 8. Trovò la macchinetta del caffè sul fornello e un pezzo di carta con un messaggio di Sara. “Sono pronta, accendimi….” Continua………..