L'estate sta finendo
Data: 05/01/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: HegelStrikesBack
... che si prendesse cura di lui, che lo facesse sentire importante non solo per i bilanci da far quadrare, per una strategia di marketing o qualcos’altro.
Perchè era lui punto e basta.
E Dio, come gli piaceva svaccarsi sul divano con la testa appoggiata sulle gambe di Andrè e Zizou da accarezzare guardando un film.
Però improvvisamente con l’avvicinarsi del lunedì quel pensiero svaniva e anzi, Andrè e la vita che con lui conduceva diventavano quasi un intralcio. E allora che fare, come comportarsi? Andrè se la sarebbe sentita di essere la ruota di scorta del weekend? E ancora per quanto poi? Un anno, due anni, cinque anni?
Quando sarebbe capitato che sceso dal volo per Lione Andrè gli avrebbe confessato che quello era il loro ultimo weekend perchè stava frequentando un altro uomo, magari più semplice, più disponibile, presente e meno egoista di lui?
Andrè tacque per tutto il tempo che Fabrizio ebbe da parlare, facendo cenni di assenso.
Si dispiacque parecchio di ciò che aveva sentito, non comprendeva, lui non la pensava così.
- “Sarà che quando sono con te anche le cose più stupide sembrano bellissime. Mentre quando non ci sei, anche le cose che dovrebbero essere bellissime sembrano stupide. Vuote. Senza senso.”
A Fabrizio costava molto dare quel dolore ad Andrè, lo amava parecchio. Ma a modo suo e i due modi non coincidevano.
Andrè fece un respiro profondo e chiese di Gregorio.
Voleva capire se fosse importante o semplicemente un’evasione, ...
... un’ora d’aria dalla loro strampalata vita di coppia.
Fabrizio gli raccontò tutta la storia e facendolo gli si bagnarono gli occhi di lacrime. Quanto, quanto era importante per lui quel ragazzo.
Almeno quanto il dolore che provava in quel momento.
- “E adesso, che si fa?” chiese lo scrittore francese.
- “Vedi Andrè, il problema è che l’amore cammina sulle nostre gambe. E le nostre gambe sono un po’ troppo fragili. Più lui è grande, più pesa. E più pesa e più noi fatichiamo. Io non so se ce la faccio a faticare ancora e soprattutto non so se tu meriti di faticare ancora tanto.”
Andrè, nella sua giacca verde militare, non riusciva nemmeno ad odiarlo Fabrizio. Come avrebbe potuto davanti a tanta sincerità, davanti a tanta onestà?
Si congedò, si diedero un ultimo bacio lieve come un cerino che si spegne.
Fabrizio lo strinse a sè e gli diede un bacetto sulla fronte.
- “Dai un bacio a Zizou da parte mia ok? Abbi cura di te Andrè. Cerca di essere felice, lo meriti molto più di me.”
Il francese sparì nell’oscurità della sera fuori dalla porte girevole dell’albergo.
Ora veniva la parte più difficile, recuperare con Gregorio.
Fabrizio si girò e non lo vide dove lo aveva lasciato pochi istanti prima.
O almeno così lui credeva, ma quando lo sguardo si spostò sul quadrante del suo Apple Watch, si rese conto che il chiarimento era durato più di due ore.
Corse al terzo piano a bussare alla porta di Gregorio, la 314. Ma nessuno, nonostante l’insistenza, ...