1. L'estate sta finendo


    Data: 05/01/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: HegelStrikesBack

    ... già più nel cubicolo.
    
    Gregorio ci rimase un po’ male, mica che si aspettasse chissà che cosa… però almeno un bacio, un saluto, un feedback gli avrebbero fatto piacere. E invece niente.
    
    Proseguì il suo giro per la Berlino turistica, quella di chi viene per la prima volta, mentre all’hotel si teneva la buvette post-presentazione.
    
    Fabrizio Capello era l’uomo del momento, aveva preso in mano le redini dell’azienda dolciaria dopo la morte del figlio del presidente.
    
    Un momento delicato da un punto di vista personale e critico economicamente per l’azienda, indubbiamente, ma le capacità manageriali di Capello, corroborate da una spiccata insensibilità quando si trattava di tagli del personale, avevano risollevato le sorti del brand dolciario torinese nel giro di pochissimi anni, dandogli poi la possibilità di assumere nuovo personale e di rivolgersi a nuovi mercati come appunto quello tedesco.
    
    Quarantunenne torinese, dal passato abbastanza anonimo, ebbe la possibilità di frequentare la Bocconi a Milano grazie alle borse di studio basate sul merito e si laureò col massimo dei voti. Una brillante esperienza lavorativa presso il più noto brand automobilistico italiano e poi il grande successo nel mondo delle merendine confezionate.
    
    Della sua vita privata si sapeva pochissimo, un rapporto piuttosto discontinuo con la famiglia, in particolare col fratello maggiore che non gli aveva mai perdonato di essere più brillante di lui nello studio, nelle amicizie e nelle ...
    ... relazioni e poi, forse, si diceva, ma sono solo voci di corridoio, nulla di confermato eh, una compagna in Francia a Lione.
    
    Avessero saputo che era uno scrittore francese di nome Andrè Brun, alto 195, moro, barbuto, con un boxer di due anni di nome Zizou che gira per Lione a bordo di una vecchia R4 rossa sarebbero impalliditi tutti.
    
    A Fabrizio quasi piaceva quell’alone di mistero che si era creato intorno alla sua vita e che tutti tentavano di scardinare tra ipotesi fantasiose e indizi che credevano disseminati qua e là nei discorsi che faceva.
    
    Certo, qualche volta non poter vivere la sua omosessualità in maniera libera gli pesava, erano belli i tempi in cui poteva godersi qualche passeggiata mano nella mano con Antonio, un altro animatore del villaggio turistico dove peraltro conobbe Gregorio, o con Giacomo, il suo fidanzato degli anni di Milano.
    
    Ora c’era Andrè, così bohemièn, libero, bello ed elegante e soprattutto lontano dalla sua vita lavorativa. Che comodità, che semplicità, prendere il volo da Torino e vivere una seconda vita, completamente libera a Lione il weekend e poi tornare ad amministrare il patrimonio delle merendine al lunedì mattina in madrepatria.
    
    Era Andrè che cominciava a non starci più dentro, voleva di più, voleva quel piccolo casale che avevano visto insieme a Poitiers in Aquitania l’estate scorsa, voleva arredarlo insieme e andarci a vivere insieme. Scrivere lì il prossimo romanzo, fare passeggiate con Zizou e addormentarsi sul divano guardando ...
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