1. Il ricatto (5) -La famiglia riunita-


    Data: 06/01/2019, Categorie: Incesti Autore: Elena Anele

    ... occhi di Lorenzo erano costantemente su di me. Mi domandai se fosse in stato di erezione. Il sesso mi stava portando fuori controllo. Mi stavo scoprendo una donna lussuriosa e quel che era senz'altro peggio era che una volta accesa non sapevo spegnermi. Le mie mutande erano inzuppate mentre la pressione di quei polpastrelli ossuti sulla mia fica mi causava tremori violenti che faticavo a camuffare. Non riuscii a fermarmi nemmeno quando incontrai lo sguardo interrogativo di Giorgia che mi studiava. Mentre lì, davanti a tutti, sbrodolavo di piacere, biasimavo me stessa e mi eccitava anche questo, il vedermi come una nuova Elena, calda e stimolata dalle nuove scoperte. Mi spaventava questa eccitazione provocata da una mano femminile ma non potevo negare il sincero desiderio che stava germogliando nel mio corpo, irradiato dalla fica fino al cuore e al cervello. Improvvisamente, mentre sentivo goccioline di sudore iniziare a imperlarmi la fronte, Matilda ritirò la mano e con gentilezza ed eleganza disse di aver bisogno del bagno. Restai di sasso, sulla sedia della sala da pranzo, a stringermi le cosce per cercare di non perdere la vampa. Matilda si avviò con passo elegante verso la toilette e prima di congedarsi mi rivolse un'occhiata che solo io captai. Era un ammiccamento. Ora eravamo solo noi della famiglia seduti al tavolo ma le fiamme sotto la mia gonna ardevano rendendomi poco lucida e assolutamente disinteressata alla conversazione che stavano portando avanti Lorenzo, ...
    ... Paolo e Giorgia. Mi alzai con la scusa di andare a preparare il caffé e mi diressi verso il bagno. La porta era socchiusa (volutamente) e sbirciai dalla fessura. Matilda era seduta sul WC con la gonna sollevata, il perizoma alle caviglie e le piccole gambette allargate. Mi rivolse uno sguardo sensuale, mordicchiandosi il labbro inferiore. Entrai nel bagno, girai la chiave e m'inginocchiai davanti a lei. Mi sbottonò la camicetta e mi liberò i seni che stavano per esplodere. Li baciò e iniziò a fare dei circoletti con la lingua sulle areole intorno ai capezzoli. Era tutto strano. Era come qualcosa di onirico e indefinito. Sentii il richiamo della sua bocca e arrossendo e sospirando le sollevai il mento e dopo averle poggiato le labbra sulle sue, premetti leggermente la lingua al loro interno. Le nostre bocche si assaporavano. Le lingue scivolavano una sull'altra. Era il bacio più strano della mia vita. Questa ragazzetta poteva essere mia figlia. Era giovane, liscia, profumata e ogni centimetro della sua pelle mi attraeva irresistibilmente. Le scostai la frangetta e la fissai per un attimo nei suoi begli occhi ambrati. Lei mi desiderava. Io desideravo lei. Mi resi conto di averle portato una mano all'altezza del piccolo seno. Le abbassai le spalline del vestito per posarle un bacio sui turgidi capezzoli. Premetti su di loro l'indice come fossero due pulsanti e avvertii, forte il richiamo della sua piccola fichetta. La cercai tra le cosce nel vuoto della tazza del water. Era nuda e ...
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