1. Il ricatto (5) -La famiglia riunita-


    Data: 06/01/2019, Categorie: Incesti Autore: Elena Anele

    ... già spalancata e fradicia. Con le dita la divaricai e ci giocai un po' finché con decisione perforai quel corpicino magro che m'incoraggiava ansimando e gemendo. Tra le mie gambe stava sciogliendosi tutto. Lingue avviluppate, salive mescolate e profumo di sesso. Quel demonietto era invitante e sentendomi più puttana di quando avevo goduto di due uomini contemporaneamente abbassai la testa e violai quella stretta apertura con la lingua. Era la prima volta che "assaggiavo" una donna ed era un misto di selvatico e miele che m'inebriava. Mentre leccavo, penetravo e assaporavo le stringevo le coscette allargate ai lati della tazza. Lei si appoggiò allo schienale e iniziò a sfregarsi il clitoride con la punta di due dita. Io leccavo dita e fica e lei di tanto in tanto mi ficcava le dita in bocca e poi si penetrava. Allungai una mano sotto le mie mutande e mi si aprì il cielo. Il respiro si fermò. Volevo godere con quella gattina in bocca. Lei allargava con le dita la sua apertura e io tuffavo il viso intero sui suoi umori. Emise una serie di gemiti più forti ed ebbe qualche spasmo. Venne con uno strilletto con due sue dita infilate dentro fino alle nocche mentre le succhiavo il clitoride. La mia eccitazione ebbe un impennata. Sentii il richiamo del mio buchetto del culo. Mi misi a novanta gradi davanti alla sua faccia, lasciai scivolare giù la gonna e le calze. Lei spostò di lato le mie mutandine e si fece spazio con dita e lingua contemporaneamente. Godevo come fossi in calore. ...
    ... Sapevo bene quel che avrei voluto facesse e diressi io le "danze". Le infilai due dita in bocca e lei simulò un pompino. Anche sulle mie mani la sua lingua era come una carezza di seta. Con le dita fradice di saliva iniziai ad allargarmi l'orifizio che stava all'altezza della sua bocca. Capì al volo. Cominciò a darmi colpetti con la lingua sulle piccole increspature, stringendomi le chiappe, allargandole e schioccandomi qualche bacetto sulla pelle liscia. Poi tuffò dentro il mio pertugio tutta quella lingua paradisiaca e mi sentii sulle nuvole. Leggera, sola, lussuriosa e felice. Sapeva bene come portarmi in estasi. Infilò un dito nel mio culetto e due fra le gambe. I miei liquidi misti alla saliva di Matilda colavano giù rigandomi l'interno coscia e come se avessero riempito una stanza di gas e poi scoccato una scintilla, venni violentemente senza preavviso, sgocciolando e vibrando. Allora mi sentii appagata, sazia e mi voltai verso Matilda per rompere il silenzio imbarazzante. Era accaduto tutto in pochi minuti. Mi diedi una sistemata e le rivolsi un sorrisetto. Lei sembrava ancora un po' accaldata. La vidi allungare una mano verso la sua passerina aperta e iniziare a massaggiarsi il clitoride. Contemporaneamente sentii il rumore del liquido che effluiva nel fondo del water. Stava urinando e ne godeva come una vera cagna. Era un'immagine eccitante vederla lì, carezzarsi, col vestito abbassato e le tettine nude ma la mia razionalità mi chiamò all'ordine e uscii per recarmi a ...
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