1. Aiutare un amico


    Data: 21/01/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: nh-paul

    ... anche perché Carlo si era quasi inginocchiato per evitarli. Ma non si era proprio inginocchiato. In realtà stava strusciandosi l’uccello sul cuscino della poltrona.
    
    E i suoi non erano lamenti di dolore, ma sospiri di piacere.
    
    Piero era incredulo, ma lo fu per poco. Decise di non ascoltare altro che i messaggi del proprio corpo. L’uccello stava per esplodere e i suoi occhi gli dicevano che davanti a lui c’era il suo innamorato, la persona che più desiderava al mondo, nudo ed arrapato.
    
    Si spogliò in un attimo e fece voltare Carlo che si sedette per terra, con le spalle contro la poltrona. In un attimo gli fu sopra, catturandogli l’uccello con la bocca.
    
    Aveva fra le labbra il primo cazzo della sua vita ed era quello di Carlo: era il punto d’arrivo delle speranze di tutta la sua adolescenza. Che per farlo avesse dovuto prenderlo a cinghiate, non gli importava proprio.
    
    Fece per leccare, poi prese a succhiarlo con decisione e subito Carlo gli venne in bocca con una potenza inattesa. Urlando di piacere e di dolore, perché solo allora si era reso conto di essere seduto su un culo che aveva preso una ventina di cinghiate.
    
    ‘Adesso mi prende a botte…’ pensò Piero, ingoiando il seme dell’amico.
    
    Ma quando Carlo gli fu sopra e lui pensava di doversi difendere dalle botte, capì che quello stava addirittura cercando di baciarlo.
    
    “Stronzo… nel film non andava ...
    ... così!” gli stava dicendo. E rideva.
    
    “Ti ho fatto male?”
    
    “Cazzo… mi brucia. A questo punto ti dovrei violentare, ma tu, stronzo, mi hai fatto venire!”
    
    Si erano rotolati sulla moquette, restando sempre abbracciati e continuando a baciarsi.
    
    Carlo gli toccò il culo: “Dovrei violentarti…” ripeté.
    
    “Guarda che ce l’ho duro e io non sono ancora venuto…” l’avvertì Piero con una voce calma che stupì anche lui.
    
    Ma dove voleva arrivare? Dopo tutto quello che era accaduto, perché limitare la fantasia?
    
    “Eh…?” disse Carlo e glielo toccò “Cazzo!” urlò, perché Piero l’aveva già messo a pancia sotto.
    
    “Ho deciso di cambiare un poco il copione… ti dispiace?”
    
    Non attese la risposta e gli puntò il cazzo contro il buco.
    
    Erano sudati e gli fu dentro facilmente, prima che l’altro potesse protestare, anche se era sicuro che non l’avrebbe fatto.
    
    Come per Carlo, anche per lui la scopata durò pochissimo e venne sospirando.
    
    Era forse giunto il momento delle spiegazioni e ce ne sarebbero state, ma Carlo ce l’aveva duro un’altra volta e con il culo dolorante per le cinghiate e pieno della sborra di Piero, c’era da aspettarsi che avesse voglia di rifarsi.
    
    E il culo di Piero aspettava che qualcuno si occupasse di lui.
    
    Quanto alla ragazza di Carlo, che non era più simpatica a nessuno, potremmo dire che forse quel-la videocassetta era stata una fortuna anche per lei.
    
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