033 - La famiglia adottiva e la porca di mamma Cinzia
Data: 22/01/2019,
Categorie:
Etero
Sesso di Gruppo
Incesti
Autoerotismo
Gay / Bisex
Autore: ombrachecammina, Fonte: RaccontiMilu
Sono stato adottato, e portato via dall�istituto per l�infanzia abbandonata, dai miei attuali genitori, all�età di tre anni. La mia famiglia adottiva, è composta da Nicoletta, cinquantacinquenne donna, un po� cicciotella con grosse tette, non molto alta, sul metro e sessanta, e un culone da vera matrona. Lei comunque è quella che io considero a tutti gli effetti, la mia vera mamma. Poi vi è, mio padre Michele, il classico padre-padrone, parecchio severo e burbero. Lui è un uomo di cinquantotto anni, pelato, alto un metro e settantadue con una pancia prominente e il fisico fatto a tavola. Io ho anche un fratello, che si chiama Mohamed. Ragazzo di colore, nero,nero, anche lui adottato, all�età di tre anni. Mia madre adottiva, per colpa di un aborto interno non riconosciuto, è diventata sterile. Io, sono il più vecchio dei due essendo nato nel 1987. Emanuele è il mio nome, ed è il nome che le suore dell�istituto, mi vollero imporre, quando mi accolsero nella loro fondazione, in un giorno d�estate del 1987. Mia madre mi consegnò alle monache quando avevo pochi giorni senza darmi nemmeno un nome. Mio fratello invece è nato, nel 1991, e la sua mamma, lo consegnò alle suore, essendo nell�impossibilità di mantenerlo quando aveva due anni. Ora lui và per i ventidue anni, è un atleta, si dedica all�atletica leggera ed ha un fisico pieno di muscoli e molto elastico. Il suo corpo è assolutamente privo di peli, tranne che nella zona puberale, liscio come il marmo e scuro come ...
... l�ebano. Beh, visto nudo, fa un po� paura, non per i muscoli, ma per il cazzo nero che gli pende fra le cosce. Io non l�ho mai visto duro, ma più o meno, da molle, sarà attorno ai venti centimetri. Cambiando discorso lo scorso anno, sono stato colto da un improvviso desiderio di cercar di conoscere, chi fossero i miei genitori biologici. Sono andato dalle suore, che mi hanno accolto come se fossi il figliol prodigo. Complimenti, abbracci, carezze ma purtroppo in quella occasione non sono riuscito a saperne nulla. Ho passato poi un anno, divorato dal pensiero fisso di sapere chi erano mio padre e mia madre, quelli veri e dopo aver meditato a lungo, ho escogitato un piano strategico Sono riuscito a contattare un ragazzo che, prima di essere adottato, in quell�istituto ci ha passato molti anni. Cercando di non destare sospetti, l�ho interrogato a lungo, sulla esatta disposizione dei locali interni la struttura e in special modo sulla dislocazione degli uffici e dell�archivio interno. Mi sono poi disegnato una specie di piantina e l�ho studiata a fondo. Poi, finalmente, la settimana scorsa, mi sono recato ancora dalle monache e dopo averle salutate tutte con affetto, ho chiesto il permesso di recarmi nella cappelletta dell�Istituto per pregare e ringraziare la Vergine di avermi fatto trovare una buona famiglia. Loro, ignare del mio piano, me lo hanno concesso. Appena rimasto solo, sperando nelle esatte indicazioni del mio amico, sono uscito dalla cappella ed ho avuto la conferma che ...