1. Tutta nel culo


    Data: 20/08/2017, Categorie: Gay / Bisex Autore: FringuellinoCaldo, Fonte: Annunci69

    ... fino a quando anche le nocche schizzarono letteralmente dentro.
    
    “Ahiii! Fa male… fai piano G…. piano!” ora avevo la mia mano destra completamente dentro al culo, i muscoli anali si erano richiusi attorno al polso, piegato a novanta gradi.
    
    “Cazzooo! E’ entrata… mamma mia, Polly… è sparita dentro… TUTTA NEL CULO…” era estasiato.
    
    Faceva male, ma, nella mia perversità, ora iniziava a piacermi, il massimo della sottomissione.
    
    Però volevo cautela.
    
    “Si G., sono aperta, larga… ma fai piano… piano…”.
    
    Muovevo le dita, lentamente, solleticandomi le interiora, lui mi spostava il braccio avanti e indietro, appena appena, nonostante tutto quello che avevo preso dentro fino a quel giorno mi sentivo pieno come mai prima.
    
    “Ti piace, Polly?... mi sembra di si, che troiona che sei, ti bagni come una donna, non è servito nemmeno un po' d'olio!” ,
    
    Era vero, sbrodolavo come un rubinetto spanato, in più dal cazzo mi stava uscendo un rivoletto di liquido vischioso che scivolava giù, fino al braccio.
    
    G. ce l'aveva duro che gli sembrava scoppiare, mollò il braccio poi: “Aspetta, vengo di là...”, me lo mise in bocca, iniziai a succhiarlo.
    
    Non fu facile, ansimante respiravo a fatica e il grosso membro mi impediva di farlo agevolmente.
    
    Ora Polly era piena sotto e sopra, strana, confusa, come sulle montagne russe.
    
    Mi chiese cosa provavo, tirai un attimo il suo cazzo fuori dalla bocca, gli dissi che mi sentivo pieno, che non provavo dolore, però sentivo tirare, una ...
    ... sensazione strana, un po’ di paura.
    
    “Prova a fare il pugno”, ci stava prendendo gusto e pretendeva sempre di più.
    
    Strinsi con cautela, fino a chiudere la mano, il pugno si fece spazio, gemevo quasi mio malgrado.
    
    Mi mossi ancora un po’ dentro di me, poi mi chiese uscire, senza aprire le dita.
    
    “Ma così è troppo grosso…” mi lamentai io, ma lui insistette dicendo che era la stessa cosa, mi voleva vedere sfondare da solo.
    
    Mentre estraevo il pugno, nel momento della massima dilatazione, gridai, nonostante fosse passato senza fare danni, ma avevo sentito tirare come non mai.
    
    Ero lì, mi riposizionai sulla schiena, la tana oscenamente allargata, gocciolante.
    
    G. salì sul letto.: “Ora te lo metto dentro, ma stringi, perché altrimenti non sento nulla!”.
    
    Mentre mi penetrava col suo cazzone strinsi i muscoli anali, nonostante tutto ero elastico e lo avvertii mentre scivolava nel buco, che bruciava, palpitante.
    
    “Che brava zoccoletta, ti sento benissimo, nonostante tutto”, mi scopò per un po’ poi gli venne in mente di condividermi con qualcuno, come faceva quasi sempre, però non ci riuscì, contattò telefonicamente un paio di Maschi, fra i quali il cugino maiale, ma non poterono venire. Andò bene, perché aveva intenzione di fare la stessa cosa, magari, questa volta, avrebbe usato la sua di mano.
    
    Decise che, a questo punto, era ora di sborrare.
    
    Distrutto ero steso sulla pancia, mi salì sopra e me lo mise ancora un po’ nel culo, io non ne potevo più e gli proposi di ...