Ciao belle tettine
Data: 07/10/2017,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Capezzolone, Fonte: Annunci69
... po’ di tette, ma pure lui ride e si diverte con gli altri, in calzoncini, come se niente fosse. Tutti sono così pieni di forza, di vigore, di bonaria aggressività. Sono uno spettacolo. Uno fa un passaggio di piede. Ha un controllo perfetto del suo fisico, tutto nervi e muscoli guizzanti. Il suo torace è così diverso dal mio, magro, solido, compatto. Sembra così a proprio agio nel suo corpo, nella sua pelle, con indosso solo quella e quasi niente altro. Gli amici esultano, gli mollano pacche sulle spalle, sul petto nudo con fare cameratesco. Non ho mai avuto un’amicizia così. Chissà come sarebbe. È quel pensiero che mi fa contrarre lo stomaco? E improvvisamente realizzo che mi sono fermato in mezzo alla strada e li sto fissando. Anche loro se ne sono accorti? Mi guardano e sono colto da un’improvvisa ondata di gelo. Mi vergogno come se fossi più nudo di loro.
«Ehi, vuoi giocare?» mi chiede uno di loro.
E all’improvviso mi rendo conto che non hanno capito nulla. Ai loro occhi un ragazzo che li guarda non può essere interessato che al pallone. Mi chiedo cosa penserebbero se mi togliessi la maglia anch’io. Se penserebbero ancora che sono come loro.
«No, grazie» replico timido «Ho preso una storta al piede»
È la prima cosa che mi è venuta in mente. Del resto sono una schiappa e non è il caso che faccia figuracce. Saluto e me ne vado, fingendo di zoppicare, in modo poco credibile, temo. Ho la sensazione che mi ridano dietro, forse ridono di me. Sono troppo ...
... imbarazzato per voltarmi.
E all’improvviso ho caldo e inizio a sudare. Mi infilo nel cancelletto e appena dietro il muro mi volto a guardare indietro, imbarazzato. Sono ancora là e hanno ripreso a giocare, accaldati e d energici come prima.
«Ciao» sento improvvisamente alle mie spalle.
Mi volto, colto in flagrante.
Il signor Gino è chino a sistemare lo steccato del cancelletto. Che coraggio a lavorare sotto questo sole cocente. Indossa solo un paio di calzoncini, due infradito e niente altro. Il sudore gli scintilla sulla fronte un po’ stempiata, sulle spalle robuste e sui peli del petto, mentre le tette sono chine verso il basso e danzano dolcemente nei movimenti delle sue braccia robuste.
“Come va?”
“Tutto bene. Grazie” mi sforzo di riprendermi, come inebetito.
“Divertito in spiaggia?”
“Sì”
“Ci sono persone interessanti?” chiede ammicando con un’alzata di sopracciglia
Solleva il martello per sbattere dentro un chiodo e vedo dei bei muscoli gonfiarsi sotto lo strato di adipe. Doveva avere un fisico da atleta da giovane. Ha spalle e braccia possenti e sotto la panzetta sporgente si intravede ancora il tono muscolare. Ma con quelle sise a pera ci deve essere nato.
“Che c’è? Sei sudato... hai caldo? Sicuro che stai bene?” fa guardandomi perplesso.
Mi guarda in modo strano mentre lo dice. O forse sono io che sono confuso.
““Sssì… bene. Devo andare, buon pranzo!” taglio corto e scappo in casa.
Quel pomeriggio, accaldato e annoiato, mi stendo sul ...