Ciao belle tettine
Data: 07/10/2017,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Capezzolone, Fonte: Annunci69
... agio.
Arriviamo nel pomeriggio, il sole è ancora alto. Entriamo nel vialetto del comprensorio. Anche la casa accanto è aperta. Spesso l’estate viene affittata, ogni anno a persone diverse.
“Chi ci sarà quest’anno?” si chiede la mamma.
Oh no! Se è una famigliola con figli della mia età dovrò sentirmi tutte le sue lagne sul fatto che dovrei farci amicizia. Non ci posso pensare. Nel pomeriggio sporgo lo sguardo dal balcone, dove me ne sto a leggere e vedo i miei genitori che salutano una coppia: sono i nuovi vicini. Poco dopo me li presentano. Il signor Gino e la signora Ada. Devono essere un po’ più grandi dei miei, tra i 40 e i 50, e ringraziando il cielo, sono lì soli e senza figli.
“Lui è il nostro figlio grande, Sergio”
“Ciao, come stai?”
Lei è un vispo donnone dai riccioli impertinenti, dall’aria materna e dal simpatico sorriso, con due grosse poppe strabordanti che neppure il costume intero riesce a sorreggere. Ma non posso fare a meno di notare che anche lui ha delle poppe quasi altrettanto grosse, dai rotondi capezzoloni turriti, che fanno a gara con quelle della moglie, con la differenza che quelle di lui se ne stanno lì in bella mostra, a torso nudo, senza veli. Distolgo lo sguardo prima di incontrare il suo, sorridente e gioviale con quella barba brizzolata da papà.
Mi annoio. Ma quest’anno ho un nuovo passatempo in spiaggia. Qui ovviamente quasi tutti i ragazzi, e gli uomini, girano a torso nudo. Non solo in riva al mare, ma molti anche per le ...
... strade della località balneare. Corpi di diverse dimensioni e forme, pelosi o glabri. Li avevo sempre visti, dandoli per scontati, ma non mi ero mai soffermato a guardarli. Soprattutto le loro tette. Alcuni hanno il torace ossuto, altri gonfiato di muscoli, che assumono forme diverse l’una dall’altra, pettorali appiattiti e larghi l’uno, sporgenti l’altro. Alcuni, un po’ cicciottelli hanno zizzotte simili alle mie. Ora osservo due ragazzi che escono dall’acqua di corsa, un moro e un biondino. Sono giovani ma hanno entrambi il torace robusto e già sviluppato. Uno ha i capezzolini piccoli e rizzati, l’altro più larghi e ancora morbidi, di una tonalità di rosa più scuro. Mi chiedo se è una cosa che noto solo io, se gli altri uomini guardano mai i propri capezzoli e quelli dei loro amici. Se ne notano le differenze di dimensione e di forma. E poi, non saprei dire perché, anche i loro costumi scompaiono e li vedo che corrono tutti ignudi con le chiappe sode al vento e i batacchi che ballano contenti nella corsa.
Decido di tornare a casa. Lascio mio padre e mio fratello sotto l’ombrellone. La mamma è già tornata a cucinare. Mi avvio da solo per le stradine che portano a casa. Sono quasi arrivato al portone. Poco più in là, al lato della strada, un gruppo di ragazzi gioca a pallone in un campetto sterrato. Tutti a petto nudo. Impettiti, arroganti, con il sole che luccica sui loro corpi sudati, alcuni muscolosi, altri meno. Ce n’è anche uno più grosso e peloso degli altri, con un ...