1. Ciao belle tettine


    Data: 07/10/2017, Categorie: Gay / Bisex Autore: Capezzolone, Fonte: Annunci69

    ... lui.
    
    “Sì, un po’ più giù”
    
    “Se un giorno vai a giocà, ci vediamo”
    
    Quell’invito mi solletica una serie di sensazioni confuse.
    
    “Ok”
    
    Resto fermo, senza sapere cosa aggiungere.
    
    “Ciao, buon pranzo” fa lui avviandosi verso casa.
    
    Come inebetito, seguo il suo esempio e mi allontano.
    
    E ora che dovrei fare? Io non so giocare a calcio! Cavolo! Eppure continuo a pensare a come sarebbe stare in campo con tutti quei ragazzoni, sospinto da uno poi dall’altro, mentre per sbaglio mi toccano le tette. Prima uno, poi l’altro, poi io a loro. Quel pomeriggio i miei e mio fratello sono usciti. Sono solo e avrei voglia di spararmi qualche sega. Ma mentre mi denudo e inizio a toccarmi le sise e il pisello, un altro pensiero mi attraversa la mente.
    
    Mi rivesto e vado a farmi il solito giro in bici. Non mi è difficile ritrovare la villetta che ho visto quella mattina, ma stavolta mi avvicino con circospezione, sento un coro di risate e voci maschili. Proviene dal retro. Così faccio il giro e sul retro, in un posto in cui non passa nessuno, mi accosto. Da sopra la bici riesco ad allungare il collo fino a vedere il giardino. C’è un muro attorno e, in un punto nascosto alla vista dei passanti, un gruppo di cespugli in cui riesco a intrufolarmi e sporgermi fino a guardare dentro. Eccoli là, cinque ragazzacci allegri e mezzi nudi. Roberto, il fustacchione che era con lui a ora di pranzo, altri due. E poi c’è pure lo zizzone. Se ne stanno spaparanzati in piscina. Due sulle sdraie, ...
    ... uno in acqua su un materassino, due a mollo.
    
    “Ma chi è, non ho capito?” sta dicendo uno.
    
    “Non lo so, girava qua vicino”
    
    Staranno parlando di me? Mi acquatto per sentire meglio.
    
    “Robè, ma Monica?”
    
    A quanto pare la conversazione devia verso soggetti per loro più interessanti.
    
    “Boh, prima m’ha chiamato. Mo’ stasera la risento, je dico se vole venì”
    
    “Grande zi’! Ce fai restà pure a noi?”
    
    “Non penso proprio” risponde Roberto emergendo dall’acqua e appoggiandosi sui gomiti a bordo vasca. Ha proprio un bel torace!
    
    “Secondo me quella è contenta...” fa uno dei due amici sulle sdraio, un bel tipetto magro tutto muscoletti e nervi.
    
    “Te la immagini? Cinque cazzi tutti insieme! Ahahah!” ride il fustacchione sul materassino “Ma te la sei trombata?”
    
    “No, non c’avevamo mai casa libera! Però domenica nella cabina al mare m’ha fatto leccà le zinne” e simula un gesto di risucchio con la lingua.
    
    “Oooh! Grande Ro’”
    
    “Hai visto che bocce che c’ha, no?” fa lui con aria tronfia “E poi m’ha fatto pure ‘na sega”
    
    Wow! Sapevo già che i maschi in gruppo sono in grado di parlare come animali, ma ancora non ero abituato al fremito animalesco che prende me allo stomaco mentre li sento. Quella goliardia, quella condivisione di cui io non ero e non credevo che sarei mai stato capace. Quella voglia che sento dentro di me. Voglia… di essere al posto di Monica.
    
    “Sbrigate a scopattela, che poi ce provo pure io!” lo sfotte un altro amico sulla sdraio, colla testa rasata e ...
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