1. Il collega albanese 2 - la vendetta di adan


    Data: 05/02/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: 85bisexcouple

    ... forbici taglia le fascette che mi legano i piedi e toglie la bindella, appoggiandola fra il mobile e la doccia. Poi mi taglia le fascette che mi legano le mani.
    
    Finalmente sono slegato. Ho il corpo intorpidito, sopratutto le spalle. Sono distrutto e dolorante. Mi metto carponi, poi cado su un fianco, in posizione fetale...
    
    «Ahaha! Sei veramente una merda! Solo una merda! Ahahaha!».
    
    Non ho la forza di replicare, neppure di alzarmi...
    
    Rimango lì immobile qualche minuto, mentre Adan riporta ogni strumento che ha utilizzato per torturarmi lá dove lo aveva trovato. Ogni volta che mi si avvicina ho un fremito, e mi rannicchio ancor più su me stesso. Ho paura. Ho paura di questo ragazzo, del quale fino a ieri avevo una cotta di cui ero ben conscio.
    
    «Alzati da lì e datti una sistemata» mi ordina.
    
    Raccongo le forze e provo ad alzarmi. Ma ho le gambe che mi tremano e un'azione così semplice diventa per me un calvario. Mi infilo nella doccia e chiudo la porta del box, ma Adan arriva e la riapre. Io d'istinto mi schiaccio contro la parete opposta alla porta, il più possibile distante da lui.
    
    «Che cazzo fai? La doccia te la vai a fare a casa tua. Datti solo una sistemata. Non voglio che se qualcuno ti vede uscire da qui immagini qualcosa!» mi dice ringhiando.
    
    «Passami il doccino».
    
    Glielo passo. Si allunga con un braccio nella doccia e apre il rubinetto, spostando la leva sull'acqua fredda. Mi punta il getto e inizia a bagnarmi, ridacchiando ...
    ... divertito.
    
    L'acqua è gelida. Adan mi dice di passarmi le mani sulla faccia, dirigendoci il getto... Poi mi fa lavare le gambe, dove una sottile striscia di sangue rappreso si scioglie sotto il getto d'acqua. Con cautela mi passo una mano fra le natiche, e sento il disastro che ha lasciato Adan. Sento sotto le mie dita il mio sfintere gonfio, deformato... Ogni minimo sfioramento mi procura fitte di dolore....
    
    Pochi secondi, poi Adan richiude il rubinetto. Rimango lì, e malgrado il caldo di luglio sto tremando per il freddo.
    
    Dopo poco si riaffaccia Adan, con un rotolo di scottex casa. Ne strappa diversi pezzi e me li da:
    
    «Asciugati e esci di li. Devi ripulire qua fuori».
    
    Esco dalla doccia, asciugato alla benemeglio. Adan mi da un sacco nero, e io ci metto dentro quello che avevo tagliato e aperto prima. Ci butto le due bottiglie, quella intera e quella tagliata. Quella intera è sporca di sangue per oltre la metá della sua lunghezza, e nel resto ci sono gocce che sono colate verso terra e ora sono coagulate. Butto i guanti, anch'essi insanguinati. Butto la carta con cui mi sono asciugato. Butto le fascette e il pezzo di cavo elettrico. Butto il calzino....
    
    «Quello no! Tieni!» mi dice Adan, tirandomi in faccia anche l'altro calzino sporco, che dopo avermi colpito cade a terra. «Portali a casa e lavali. Poi me li riporti puliti! Ahaha».
    
    Li raccolgo entrambi e li tengo in mano... Mi guardo intorno, e tutto è in ordine. Non sembra il posto della mattanza che ho subito. Ripiego il ...
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