1. Il collega albanese 2 - la vendetta di adan


    Data: 05/02/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: 85bisexcouple

    ... sacco e aspetto di sapere se me ne posso andare.
    
    «Adesso vestiti e vattene! Domani pomeriggio, puntuale alle 3, fatti trovare qui sotto, che si ricomincia! E se non vieni i tuoi video e le tue foto fanno il giro dell'azienda e poi le metto su internet! Quindi non fare il furbo!».
    
    Annuisco, completamente annientato...
    
    «Fuori dalle palle adesso!» mi intima.
    
    Vado in corridoio, con il sacco della spazzatura e i calzini in mano. Sfilo il mio zaino da sotto i vestiti e ci infilo dentro i calzini di Adan... Intanto lui è entrato nel box doccia ed ha iniziato a lavarsi. Nella tasca dello zaino ho un pacchetto di fazzolettini. Ne tiro fuori un paio e, mentre mi infilo i boxer, me li appoggio nella zona anale. Spero che servano nel caso dovessi perdere sangue, in modo da non sporcare i vestiti. Finisco di vestirmi, faticosamente. Ogni movimento mi provoca sofferenza. Ora sono pronto per andarmene finalmente via.
    
    Guardo in bagno.... Adan è sotto lo doccia... Sto per andarmene, quando vedo sul piano del mobile del bagno il suo cellulare. Il cellulare che contiene le foto e i video che mi ritraggono subire ogni tortura. Le foto e i video con i quali mi ricatta. È un istante. Capisco che è la mia opportunità. Faccio due passi nel bagno e lo prendo. Poi guadagno l'uscita dell'appartamento. Sono le 17 e cinquanta. Sono trascorse tre ore, in cui ho subito ogni tortura gli sia venuta in mente. Sono trascorse tre ore da quando avevo salito le scale, ed Adan mi aveva domandato se ...
    ... riuscivo a salirle senza problemi, prevedendo che non sarebbe stato lo stesso per scenderle. Adan aveva ragione: nel ridiscenderle ogni passo è una atroce sofferenza.
    
    Mi guardo indietro. Ho il terrore che Adan esca dalla doccia e si accorga che gli ho preso il cellulare.
    
    Arrivo alla porta principale del palazzo. Esco e mi dirigo verso la mia macchina. La apro, butto dentro zaino e sacco nero, poi faticosamente mi siedo al posto di guida. Infilo la chiave e parto.
    
    Solo quando sono uscito dal quartiere mi sento più tranquillo... Mi fermo in un area di sosta lungo la tangenziale e tiro fuori dalla tasca il cellulare di Adan. Nessuna chiamata. Il cellulare è sbloccato... Controllo i suoi messaggi e le chiamate delle ultime 24 ore. Non ci sono chiamate e nei messaggi non fa accenno a quello che è successo ieri. Controllo la cartella con i file. Li trovo subito... Sono 26 tra video e foto salvati nelle ultime tre ore, e sono salvati sulla memory card. Controllo anche le impostazioni generali: nessun cloud. Bene! Lo spengo, faccio scorrere il guscio posteriore e tolgo la la batteria. Poi mi riavvio verso casa. Adan non sa dove abito e il mio nome non è in elenco. Lì mi sentirò al sicuro...
    
    A casa mi dirigo in bagno e mi accovaccio vicino al vater. Vomito... Vomito violentemente... Ancora e ancora... Poi mi risciacquo e mi lavo i denti... Due volte, e poi butto lo spazzolino. Vado sotto la doccia... Una doccia lunga, con la quale cerco di riprendermi... Non sanguino più, ...