Il collega albanese 2 - la vendetta di adan
Data: 05/02/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: 85bisexcouple
... stregato. Gli guardo di nuovo l'uccello, che pende grandioso fra le sue palle. Penso che venti ore prima mi stava scopando. Mi sto eccitando. Mi infilo velocemente i boxer e i pantaloni prima che qualcuno se ne accorga, ma Adan se n'è già accorto:
«Ci vediamo dopo...» mi sorride, mentre chiudo i miei armadietti.
«Ok» dico io, e mi avvio all'uscita.
Alle 14 e tre quarti sono sotto l'appartamento di Adan. Sono già sceso dalla macchina. Ho lo zainetto su una spalla, con dentro i guanti che mi ha chiesto e la biancheria che mi sono cambiato poco fa in azienda.
Adan arriva dopo pochi minuti... Mi saluta sorridente e apre la porta. Anche lui ha il suo zainetto, bello pesante...
Ci avviamo su per le scale, lui davanti io di dietro:
«Riesci a salirle bene le scale?» mi chiede rivolgendomi uno sguardo sarcastico. Evidentemente allude al trattamento che il mio di dietro ha ricevuto ieri, ipotizzando che far le scale possa provocarmi fastidio.
«Si si. Riesco ancora a salirle, malgrado tutto» rispondo io.
«Bhe! Vedremo se piú tardi riuscirai ancora a scenderle! Ahaha» ridacchia Adan con una vena di cattiveria.
Arriviamo nell'appartamento. Adan tira fuori dallo zaino una radiolina, la attacca a una presa in corridoio e la sintonizza su radio deejay. Il volume è medio. Lui mi guarda e esclama:
«Copre i rumori... Non vorrei che i vicini di sotto sentano...»
«Ok...» dico io. Intanto apro il mio zaino e gli do le cinque buste, con un paio di guanti ognuna. Lui ...
... le prende e sorride:
«Grazie, mi serviranno...» e li appoggia su una scatola con dentro materiale elettrico.
«Dai, adesso spogliati nudo e vai in bagno!» il suo tono è perentorio, e con un cenno mi indica il piccolo bagno con la doccia dove mi aveva scopato ieri. Mi spoglio completamente nudo, appoggio i miei vestiti piegati sul mio zaino, che ho messo su uno scatolone in corridoio e vado in bagno.
Sento Adan nel salone... Sento che sta cercando qualcosa... Torna con un rotolo di sacchi neri per l'immondizia e un paio di forbici da elettricista. Me li da:
«Prendi un sacco e taglialo, aprilo e stendilo li» mi ordina, indicandomi lo spazio fra i sanitari e il mobile del lavandino, dove vuole che stenda il sacco. Lo faccio, mentre lui si denuda completamente.
«Adesso stenditi a faccia in su! Dai, sbrigati che non la tengo più».
Obbedisco, mio malgrado. So cosa mi aspetta. Lui è teso. La voce quasi incazzata. Non è ne gentile ne giocoso, è autoritario e arrogante. Io ho il cuore che batte a 1000. Tremo... Mi sento il viso in fiamme. Mentre mi appresto a sdraiarmi incrocio il mio volto nello specchio: sono paonazzo.
Sono sdraiato e Adan mi si accovaccia sulla faccia. È messo al contrario rispetto a ieri, la sua schiena verso il mio petto. Può guardarmi negli occhi, e lo fa:
«Leccami il culo frocio!» mi intima.
Inizio a leccargli il buco, come ieri pomeriggio.
«Mettici la bocca come facevi ieri» mi dice Adan.
Lo faccio, la bocca a ventosa attaccata ...