Riconoscersi nel mondo reale.
Data: 11/02/2019,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Zindo
Avvertenza: Questo racconto non è classificabile in nessuna delle categorie previste, neanche in questa nella quale è stato inserito solo perché, se la storia dovesse evolversi, potrebbe acquisire i giusti requisiti per starci di diritto. Al momento tali requisiti non ci sono ancora
Da subito, appena arrivato alla festa, Andrea aveva percepito un qualcosa di insolito nello sguardo di Stefano. Non avrebbe saputo spiegare cosa, ma c'era una strana luce in quegli occhi, un qualcosa di strano in quel sorriso che sembrava essere trattenuto, come se avesse pudore a lasciarsi andare del tutto.
Non si era sorpreso del fatto che appena lui era entrato, Stefano si fosse distaccato dal gruppetto con il quale stava parlando per avvicinarsi a lui e salutarlo; erano amici da tempo, da molto tempo, anche se non si incontravano più con la frequenza di un tempo.
Comunque si vedevano piuttosto spesso, almeno un paio di volte al mese e comunicavano quasi tutti i giorni tramite whatsap.
Sapevano già di doversi trovare entrambi a quella festa per l'inaugurazione del nuovo locale di un loro comune... diciamo comune conoscente più che comune amico.
Con messaggi su whatsap, quello stesso pomeriggio avevano espresso più o meno il medesimo pensiero: quello di considerare più un fastidioso dovere di cortesia che un loro piacere andare a quella inaugurazione; entrambi avevano detto che sarebbero "passati" ma di avere già pronte delle scuse per non fermarsi più del tempo minimo ...
... necessario.
Per questo Andrea inizialmente aveva interpretato le strane espressioni di Stefano come una specie di manifestazione di gioia, quasi come se avesse voluto gestualmente dirgli "Menomale che sei arrivato tu, mi sto annoiando da morire".
Proprio perché lo conosceva da tanto tempo, gli era però bastato poco per intuire che però erano altre le motivazioni. Gli era bastato notare quel qualcosa di strano nello sguardo di Stefano e quell'enigmatico insolito sorriso che aveva stampato sul volto mentre gli si era avvicinato.
Pur avendo percepito qualcosa di insolito non era riuscito ad immaginare quale ne fosse la causa.
A dire il vero neanche si era posto il problema fino a quando, dopo pochi minuti che si erano trovati a tu per tu, Stefano lo aveva preso confidenzialmente sottobraccio e gestualmente sollecitato ad andare entrambi sulla veranda. Quando erano rimasti solo loro due, lasciando tutti gli altri nell'ampio salone, Andrea aveva osato chiedere "Toglimi una curiosità, cos'hai questa sera? Ti vedo particolarmente teso. Mi sbaglio?"
"Teso? Non credo di esserlo. Anzi! Ho solo una curiosità e non vedo l'ora di avere una risposta.
Solo che, non so come porti la domanda che mi preme farti da due o tre giorni"
"Una domanda a me? Fammela! Che problema c'è?"
"Ehm...ecco, vedi,,,Mettiamola così: tu, a parte il lavoro, usi internet anche per altro?"
"Altro? In che senso?"
"Non so..., vai curiosando su certi siti particolari, hai qualche profilo ...magari ...