1. Effetto nico - 2


    Data: 15/02/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad

    ... di infiammare la sua libidine, di eccitarlo al punto da fargli perdere la testa; volevo che fosse talmente arrapato da mandare affanculo le sue prevenzioni e rispondesse unicamente all’istinto ancestrale di godere e sborrare in un qualsiasi buco caldo si trovasse sottomano o... sottocazzo!
    
    E arrapato lo era indubbiamente ogni volta; ma mai al punto di perdere il controllo, purtroppo; neanche quando lo tentavo nei modi più accattivanti: “Sei eccitato, - gli dicevo - dai fattelo succhiare… ti faccio venire con la bocca… è sempre meglio che farti una sega…”; oppure: “Inculami, dai, mettimelo dentro… Fatti una sega col mio buco del culo…” Mancava poco che gli dicessi anche: “Per favore…” Essere la sua puttana, in quei momenti, prestarmi con tutto me stesso per farlo godere, ricevere il dono del suo siero liquoroso: questo era il più ardente dei miei desideri. Ma per quanto mi rendessi laido e disponibile, non ci fu mai verso di oltrepassare la barriera perentoria dei suoi “No”.
    
    E così finivamo ogni volta a scaricare e nostre tensioni davanti a un porno… etero, per giunta!
    
    Ma a parte questo, lui era carinissimo con me. Lasciava che lo toccassi dappertutto, che lo smanettassi, anche se mai fino a farlo ...
    ... venire; dopo qualche tempo aveva accettato di non tamponarsi più con l’asciugamano al momento dell’orgasmo, in modo che potessi guardarlo quando sborrava, lasciandomi a volte perfino il compito di pulirlo…
    
    Una volta, mentre ci masturbavamo al termine fine di una seduta fotografica particolarmente intensa:
    
    “Ti va di sborrarmi sul buco del culo?”, gli chiesi.
    
    “Dove vuoi tu, caro.”, rispose.
    
    “Allora dimmi quando sei pronto, così mi posiziono.”, ansimai.
    
    Continuammo a segarci freneticamente, finché:
    
    “Dai, posizionati…”, anfanò Nico con voce strozzata.
    
    Rapido, allora, mi distesi sul divano, rovesciandomi le gambe sul petto e
    
    tenendomi slargate al massimo le chiappe; altrettanto rapido, lui si alzò, mi appoggiò la punta del cazzo sul buco del culo e sentii inondarmelo dal suo liquido denso e viscoso.
    
    Appena finito, lui andò in bagno a lavarsi, io invece mi raddrizzai, raccolsi le mutande e me le infilai, tenendomi addosso la sua sborra fino alla mattina successiva. Fu una sensazione davvero particolare sentirmi dapprima l’infrachiappo tutto scivoloso e sciaguattante mentre camminavo, e poi le mutande incrostate alla pelle, che vennero via con uno strappo quando me le tolsi.
    
    (continua). 
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