1. Violentata in caserma


    Data: 22/02/2019, Categorie: Trans Autore: claudia_cross, Fonte: Annunci69

    VIOLENTATA IN CASERMA
    
    IL PRIMO INCONTRO
    
    Avevo già incontrato Mario B. (è un nome di fantasia) qualche settimana prima.
    
    Lui mi aveva contattata attraverso Facebook e dopo aver chattato per un po' ed esserci provocati a vicenda, mi aveva detto che lo eccitavo e che voleva vedermi di persona, così gli avevo lasciato il mio numero di telefono.
    
    Qualche sera dopo, mentre ero in giro da sola, ricevetti una telefonata: era lui che mi chiese cosa stessi facendo e quando gli risposi che ero da sola e che gironzolavo senza meta, mi chiese di incontrarmi.
    
    In verità, più che "chiedere", lui "pretese" di incontrarmi: Il tono della sua voce e le parole che usò con me in quella telefonata non ammettevano che un "si" come risposta. E fu quello che io gli dissi.
    
    Così mi indicò un posto nel quale mi sarei dovuta recare per attenderlo: una piazzola di sosta lungo una statale che porta al mare. Avrei dovuto parcheggiare lì ed accendere le quattro frecce per farmi notare quando lui sarebbe sopraggiunto con la sua auto.
    
    Dopo venti minuti mi trovavo esattamente nel punto che lui mi aveva indicato, parcheggiai, spensi il motore ed accesi le quattro frecce.
    
    Attesi altri venti minuti che mi sembrarono un'eternità, durante i quali smaniavo, sottoposta a diverse emozioni: mi stavo presentando ad un appuntamento con un uomo che non avevo mai visto e con cui a malapena avevo scambiato qualche battuta piccante attraverso un social. Poteva essere chiunque ed avere cattive intenzioni. ...
    ... Sentivo la paura crescere, ma a quella si accompagnavano la curiosità e, soprattutto, l'eccitazione per l'ignoto. Il mio corpo quasi tremava per il tumulto di sensazioni, di pensieri e di emozioni che crescevano dentro di me. Ero in questo stato, quando vidi un'auto sopraggiungere lentamente, accodarsi alla mia e farmi delle segnalazioni con i fari esattamente nella sequenza convenuta con Mario, quindi affiancarmi e superarmi lentamente affinché io lo potessi seguire.
    
    Così riaccesi il motore e mi misi a seguirla.
    
    Procedevamo abbastanza lentamente, come se stessimo cercando una traversa in cui immetterci. Infatti pochi chilometri più avanti vidi l'auto davanti a me svoltare in una piccola traversa sulla destra ed inoltrarsi in quella che sembrava essere una mulattiera per quanto era dissestata e sconnessa. Infatti era stradina non asfaltata che passava in mezzo a rovi e ad una fitta vegetazione di alberi bassi e cespugli, ed era talmente stretta che non l'avrei mai notata nemmeno di giorno, figurarsi nel buio della sera.
    
    Più andavamo avanti più la vegetazione si infittiva, e la stradina si stringeva al punto che i rami della vegetazione strisciavano lungo le portiere delle macchine. Mi chiedevo dove mi stesse portando l'uomo che seguivo e come avrei fatto a tornare indietro, visto che non c'era nessuno spazio di manovra.
    
    Avevamo percorso circa una cinquantina di metri ed avevamo oltrepassato una piccola collinetta, quando raggiungemmo uno spiazzo invisibile dalla ...
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