1. Violentata in caserma


    Data: 22/02/2019, Categorie: Trans Autore: claudia_cross, Fonte: Annunci69

    ... distese lungo i miei fianchi, erano libere di muoversi ma io non le mossi.
    
    "Puttana!" mi disse con voce bassa e ferma, quindi staccò la mano dal mio collo e mi diede un ceffone in pieno volto: io non reagii e continuai a ricambiare il suo sguardo.
    
    Poi mi afferrò di forza per le braccia e, strattonandomi, mi costrinse a girarmi, quindi mi spinse verso il cofano della mia macchina, mise una mano dietro la nuca e mi spinse giù, obbligandomi a stare chinata sul cofano.
    
    Io non facevo resistenza, sottomettendomi ai suoi trattamenti.
    
    Venni sculacciata da una mano pesante, poi la sentii insinuarsi sotto la gonna, spostarmi le mutandine, quindi le sue dita si introdussero prepotentemente nel mio buchetto, forzandolo e facendomi male.
    
    Appena feci un piccolo movimento per oppormi a quella intrusione, mi sentii afferrare per i polsi: le braccia mi furono portate dietro la schiena e venni immobilizzata.
    
    Con una mano Mario teneva ben fermi i miei polsi, e con l'altra riprese a penetrarmi oscenamente.
    
    "Adesso te lo allargo per bene, poi te lo sfondo questo buco, troia! Tanto lo so che ti piace"
    
    Io subivo in silenzio, tranne qualche mugolio di piacere che di tanto in tanto mi scappava.
    
    No, devo essere sincera: mi lasciavo andare a quei mugolii di piacere perché volevo che lui sapesse che il trattamento a cui mi stava sottoponendo mi piaceva!
    
    Infatti lui se ne occorse, o forse lo sapeva già, perché dopo un po' lasciò liberi i miei polsi e mi ordinò di girarmi ...
    ... verso di lui: adesso mi trovavo stretta tra il cofano della mia auto e quell'uomo forte che teneva la sua faccia a pochi centimetri dalla mia.
    
    Con la solita calma determinazione Mario mi disse: "Apri la bocca!" io sapevo esattamente cosa comportava quell'ordine, così non mi limitai ad ubbidire, feci molto di più: spalancai la bocca e cacciai fuori la lingua. Mario mi sputò in bocca.
    
    Chiusi la bocca ingoiando con espressione di gusto la sua saliva, quindi mi leccai le labbra per raccogliere quella che si era posata attorno alla mia bocca.
    
    "Che troia!"
    
    Feci un piccolo cenno di assenso per confermare il suo giudizio su di me, ma volevo dimostrargli quanto il suo giudizio fosse vero ed avevo bisogno di ulteriori gesti di umiliazione così, senza che mi venisse chiesto, spalancaii di nuovo la bocca e tirai fuori la lingua. Era evidente cosa volessi, infatti Mario mi sputò di nuovo in bocca. Ed io assaporai ancora la sua saliva.
    
    Quel gesto gli fece perdere ogni freno, così lui mi mise una mano sulla testa e mi spinse giù. Lo vidi armeggiare con la zip della tuta e tirare fuori un uccello già in tiro, che mi venne immediatamente sbattuto sulla faccia.
    
    Da sopra mi giunse la sua voce che mi apostrofava: “Adesso succhia, troia!”, così aprii la bocca e Mario mi infilò il suo cazzo in bocca in un solo colpo, facendomelo arrivare fino in gola e quasi soffocandomi.
    
    Mi inarcai all'indietro per limitare la penetrazione di quel membro duro, quindi mi dedicai a procurargli ...
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