Violentata in caserma
Data: 22/02/2019,
Categorie:
Trans
Autore: claudia_cross, Fonte: Annunci69
... occhi.
Una sua mano si sollevò lentamente verso il mio viso e ricevetti una violenta sberla: non reagii, né mi opposi, la mia unica reazione fu un piccolo gemito di dolore.
La stessa mano che mi aveva colpita poi si posò attorno al mio collo ed iniziò a stringere, mentre l'uomo davanti a me mi fissava con occhi fermi. “Ciao troietta.”
“Ciao” risposi con la voce resa roca dalla presa.
Di nuovo un ceffone mi colpì in pieno viso. “Stai zitta puttana, potrai parlare solo quando te lo dirò io”
“Va bene”
Un terzo ceffone, ancora più violento mi colpì sul viso.
“Allora non hai capito? Devi stare zitta. Ti è chiaro o devo prenderti ancora a sberle?”
Questa volta annuii, per non essere picchiata ancora.
“Brava”
I suoi occhi mi ispezionarono con attenzione da capo a piedi, quindi il suo verdetto fu: “Vedo che ti sei messa in tiro: sei sempre un gran pezzo di figa, e hai un ottimo profumo. Lo sai cosa significa questo? Che sei una troia succhiacazzi, e se sei venuta qui stasera è perché speri di succhiare il mio cazzo. Non è così?”
Annuii.
“Ti piacerebbe che te lo infilassi in gola?”
Annuii.
“Oggi non l'ho lavato. Ti dispiace?”
Feci cenno di no con la testa.
“Ti piacerebbe pulirmelo con la lingua?”
Annuii.
Muovendomi lentamente posai una mano sul suo pacco e sentii che era gonfio e duro.
Una sua mano afferrò il mio polso e l'altra mano mi colpì violentemente in faccia con un'altra sberla.
“Come cazzo ti permetti? Ti ho detto ...
... per caso di toccarmi il cazzo?”
“No”
Mi raggiunse una nuova sberla.
“Zitta! Non ti ho detto di parlare. Ti ho detto per caso di toccarmi il cazzo?”
Feci cenno di no con la testa.
“Ma vorresti prenderlo in mano?”
Annuii.
“Lo farai quando te lo dirò io, puttana. Prima dobbiamo mettere delle cose in chiaro. Ti farò delle domande e tu risponderai con un cenno: si o no. Se risponderai bene andremo avanti, altrimenti ti leverai dai coglioni. Sono stato chiaro?”
Annuii
“Bene”
“Sei una troia?”
Annuii
Mi infilò un dito in bocca, che iniziai a succhiare. “No, sei molto più di una troia. Sei una cagna?”
Annuii
“Si, è esattamente questo che sei, una cagna. E come tale verrai trattata”.
Abbassai lo sguardo e vidi che da uno dei tasconi laterali della mimetica tirava fuori un collarino di pelle con una fibbia in metallo, me lo portò attorno al collo e lo allacciò. Era stretto al punto che mi sembrava di soffocare, ma pian piano mi ci abituai.
“Vedi che sei una cagna? Ti piace il collare?”
Annuii.
Poi, sempre dallo stesso tascone, tirò fuori un piccolo guinzaglio in metallo, che agganciò al collare, e poi lo lasciò penzolare.
Dopo avermi imposto collare e guinzaglio, Mario mi afferrò per le braccia e mi costrinse a girarmi, prese i miei polsi e me li portò dietro la schiena. Io continuavo a non opporre alcuna resistenza.
Questa volta estrasse dai tasconi del pantalone delle manette, quindi prese i miei polsi ed io sentii il freddo ...