Pinone il fratellone
Data: 23/02/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: dare_devil
... come dargli torto. Avevo avuto le mie prime esperienze con dei mei coetanei molti anni prima, appena diciottenne, per poi cercare sempre ragazzi un po' più grandi di me, più grossi e possenti di me, forse cercando inconsapevolmente quel primo maschio alfa che aveva svegliato, fin dalla pubertà, il mio appetito sessuale. E almeno due decenni dopo, eccomi appena trentenne a chinarmi verso il primo vero cazzo che avevo desiderato in tutta la mia vita, quello di mio fratello Pinone. Mai quel soprannone mi sembrò più appropriato.
Dovetti spalancare la bocca ai limite delle mie possibilità, per ospitare prima la cappella, e poi pian piano quel tronco venoso e massiccio. Pinone non mi lasciò il tempo di abituarmi alle sue dimensioni anatomiche. La sua manona destra mi spinse violentemente la testa verso il basso, costringendomi ad ingoiare quella mazza fino a sfondarmi la gola. In men che non si dica, mi ritrovai il naso sepolto nei suoi peli pubici. “Mangia, mangia, fratellino”. La sua manona mi guidava su e giù lungo la sua mazza, di fatto scopandomi la bocca come se fosse una fica. Faticavo a respirare, la saliva stava bagnando tutti i suoi peli pubici, colando lungo le sue coscie, l'inguine, fino a inzuppare la pelle del sedile. Emettevo suoni gutturali. La sensazione era quella di saziare una fame antica, un desiderio inespresso per troppi anni.
Stavo soffocando. Pinone, resosi conto dei rumori gutturali sempre più scomposti, mi lasciò respirare per un attimo. Ma poi ...
... riprese l'assalto della mia gola. Penso di essere rimasto lì, a farmi stantuffare, incastrato tra la sua mano e la sua mazza come tra incudine e martello, per almeno una ventina di minuti. Poi mio fratello mi staccò, quasi fossi una sorta di bambolina gonfiabile, per togliersi completamente i jeans e sfilarsi la camicia. Completamente nudo, peloso come un gorilla, massiccio come un pugile, si risdraiò sul sedile. “Ora leccami, dai piedi, su fino alle ascelle. Ovunque”. Io ero un automa. Avrebbe potuto chiedermi qualunque cosa. L'avrei fatta. Era il mio re, il mio padrone assoluto. Mentre leccavo i suoi piedoni, per poi risalire su dalle caviglie fino all'inguine, lo sentii parlare “Tu mi aiuterai, vero fratellino ? Ci aiuteremo a vicenda. Io rendo felice te e tu rendi felice me. I veri fratelli si vedono nel momento del bisogno....Ah bravo, così, leccami le palle, da bravo....E tu hai bisogno di me. Mi sembra evidente. Come io ho bisogno di un piccolo aiuto, un prestito...Bravo, leccami là sotto, da bravo, tra le cosce e il culo.... Manco mia moglie arriva lì sotto...Bravo....E se mi dai quei soldi, ti giuro che ti scopo come non ti ha mai scopato nessuno...Diventerai la mia troia...Eh fratellino ? Che dici ? Affare fatto ? Bravo, le ascelle, leccamele tutte...” Io ero letteralmente impazzito, fuori di testa. Ero pronto a soddisfare qualunque sua richiesta...Compresa quella “Ora spogliati”. Mi liberai della mia polo, delle scarpe da ginnastica e dei jeans in tempi record, ...