1. Elisabetta, l'amica di mia figlia


    Data: 23/02/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: giov60, Fonte: Annunci69

    ... oppure in giro per l’Italia. Ci piace molto scattare foto all’aperto in pose osé e spesso lo facciamo consci del fatto di poter essere visti da qualcuno e la cosa ci eccita molto. Fatto sta che mentre passo le immagini sul visore della macchina, non mi accorgo che sono stato seguito da Ely che adesso è dietro di me e vede quello che sto facendo.
    
    Mi soffermo molto sulle sue foto e, mentre con una mano tengo la macchina, con l’altra mi accarezzo vistosamente il cazzo e lo faccio solo quando ad essere ritratta è lei o mia moglie. Finito di cancellare quelle che ritenevo inutili, mi rendo conto che ho recuperato da quella scheda poco spazio, per cui spengo la macchina e cambio la memoria per fare altrettanto. Credevo di aver già scaricato quella memoria sul pc ma già dalle prime immagini scattate la settimana prima a Bergamo, mi rendo conto che invece sono foto ancora da scaricare. Decido di andare di sopra nel mio studio dove in qualche minuto potrò avere a disposizione una memoria tutta da riempire. Nel frattempo la Ely ha visto sia le sue foto, sia le mie reazioni, sia alcune delle pose di Giovanna a Bergamo. Non mi rendo conto di quanto accaduto alla mie spalle e quindi, senza perdere ulteriore tempo, mi alzo dalla poltrona e mi reco nel mio studio al primo piano. Accesa la lampada sulla scrivania, avvio il pc e seduto sulla comoda sedia mi accingo a collegare i due dispositivi per completare l’opera. Operazione terminata velocemente, ma il richiamo di mia figlia per ...
    ... farmi tornare di sotto, fa in modo che, scollegati gli apparecchi, non provvedo a spegnere il pc che rimane quindi acceso.
    
    Mentre sono giù a fare le foto con la torta, Elisabetta, che non mi ha mai perso di vista, entra nel mio studio e ha la possibilità di “prendere visione” degli scatti di Giovanna. Poi torna anch’essa giù per le foto di rito lasciando il pc acceso cosi come lo aveva trovato.
    
    Finita la festa, lasciamo all’indomani l’onere di mettere in ordine e andiamo ognuno in camera propria: io e Giovanna nella nostra camera, Alessia ed un’amica nella sua, Ely con una terza ragazza nella stanza degli ospiti.
    
    Sono già a letto quando mi ricordo del pc lasciato acceso, Giovanna, molto stanca, già dorme per cui scivolo via in silenzio e in maglietta e pantaloncino del pigiama me ne vado nello studio. Visto che ci sono e che il sonno tarda ad arrivare, decido di scaricare tutte le foto e anche di catalogarle cosi da poter poi trovarle con più facilità.
    
    La lampada da tavolo illumina a malapena la scrivania, lasciando in penombra tutto il resto dello studio, arredato con un paio di scaffali e, sullo sfondo davanti allo scrittoio, un divano a tre posti che aveva trovato posto lì dopo essere stato dismesso dal salotto di casa. Stavo catalogando le foto, Giovanna, festa, ragazze, Ely, ecc., quando, alzando gli occhi dal pc mi accorgo di una presenza nella stanza. Seduta sul divano c’è Elisabetta in un babydoll che nulla ha da invidiare a quelli, da vera zoccola, posseduti ...