Il profilo buono della donna sfregiata
Data: 24/02/2019,
Categorie:
Sentimentali
Autore: Edipo
... fare nulla, in apparenza; la sposa vagava per le stanze, nell'inutile attesa dello sposo. Una sera, esasperata per la solitudine e la noia, andò a cercare Luciano dappertutto, inutilmente. Se fu un caso o un'ispirazione o chissà cosa, non si può dire, ma a un certo punto si perse e finì in un lato della casa che sovrastava le stalle e che ospitava delle camere vuote; voci e gemiti attirarono la sua attenzione e la condussero a una porta socchiusa, la spinse e vide per la prima volta il pene eretto del marito che stava penetrando il garzone insolente. Lo sbalordimento fu reciproco ma la prima a riprendersi fu lei che fuggì. La sua corsa sembrava non finire, uscì dalla casa, corse verso la campagna, si sarebbe fermata non si sa dove se il fattore, vedendola correre attraverso la finestra della sua casa che era poco lontana dalla villa, non fosse uscito a rincorrerla e a bloccarla. La ragazza scoppiò in una risata isterica, o forse era un pianto, e l'uomo la portò in casa sua e le fece bere un bicchiere di qualcosa di forte. Non ci fu bisogno che parlassero, lui aveva già compreso i motivi della sua disperazione e lasciò che i nervi si sfogassero. Maria Eva trascorse la notte nella casa del fattore che aveva avvisato il suo padrone. La mattina dopo rientrò in casa e affrontò di petto il marito, che seduto su un sofà, la aspettava con il capo chino. "Perché mi hai sposata?", gli chiese subito. Silenzio. Un borbottio difficile da decifrare. "Io...ti ho dato una casa, ...
... l'agiatezza...non è poco..." "Io volevo un marito." Altro silenzio. "Mi hai ingannata e presa in giro. Sei fiero di te?" "Ascolta! Ti ho fatto un favore togliendoti da quella casa in cui eri una serva non pagata. Tu sei la padrona, qui. E' tutto tuo. Facciamo un accordo, se vuoi. Aiutami, posso ottenere un incarico importante ma è necessario che tu mi copra. E' vantaggioso per entrambi e se tu...desideri un compagno, io non ti ostacolerò, purché le cose avvengano con discrezione." Lei non rispose nulla. Lo fissava stringendo gli occhi, come fanno i miopi. Quando parlò, per lui fu una mazzata. "Parto subito. Racconterò a tutti che cosa sei e il primo che saprà la verità sarà il tuo grande amico Bruno. Altro che carriera!" Gli voltò le spalle e andò nella sua stanza, a preparare i bagagli. Lui le corse dietro, la supplicava di essere ragionevole, uno scandalo non era utile a nessuno, se voleva era possibile far annullare le nozze, ma con il tempo, senza fretta... Maria Eva non si voltò a guardarlo nemmeno una volta. Aveva mandato a chiamare il fattore perché l'accompagnasse alla stazione. Il suo carico era leggero, si portava via quello che aveva prima di sposarsi, quasi nulla. Si sfilò la fede dal dito e la lasciò su un tavolino, indifferente. Luciano le sbarrò la strada. In una mano teneva un attizzatoio e la minacciò. "Bada, non ti permetterò di rovinarmi!" Lo ignorò e raggiunse la porta ma mentre la varcava il colpo la raggiunse alla guancia destra, provò un grande dolore e il sapore ...