Ana e le sue amiche - cap.3
Data: 28/02/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: FrancoT
... "Altroché"rispose ella. Il massaggio durò circa dieci minuti. Ana riconobbe lo scoccare dell’orologio che indicava le 13, ora di inizio della pausa. Da quel momento in avanti nessuno sarebbe mai entrato nel suo ufficio. Ella lo sapeva di per certo visto che era una regola insindacabile che ella aveva comunicato a tutti. Dalle 13 alle 14 non c’erano telefono, mail, pc, visite o altro. Era un’ora che ella si teneva per se e quasi sempre si chiudeva a chiave all’interno. Fu quando Raoul, massaggiandole le braccia, le sfiorò i seni che ella provò un brivido, mescolato alla situazione di calma che stava vivendo. Nessuno dei due disse nulla ma Raoul iniziò a dare un senso leggermente diverso dal relax al massaggio ed Ana se ne accorse quasi subito, lasciando tuttavia che proseguisse. Quando le sue mani forti scesero dalle sue spalle e le strinsero i seni ella sospirò ed in una frazione di secondo decise di lasciarlo fare. Fu quel preciso momento a decidere il resto di ciò che accadde ed a trasformare in qualche modo il loro rapporto. Avrebbe potuto interrompere in quel preciso momento quella strana cosa che stava nascendo, ma non lo fece. Anzi, gettò all’indietro la testa e Raoul si chinò sopra di lei baciandola. Erano anni che non baciava un uomo, ma Raoul non se ne sarebbe certamente accorto. Lui la baciava ma pensava solo a quando l’avrebbe fatta sua pochi attimi dopo. Era da quando l’aveva conosciuta, le avrebbe confessato nei giorni successivi, che desiderava farla sua e ...
... finalmente quel giorno ci sarebbe riuscito. Lo capì quando sentì i suoi capezzoli inturgidirsi tra le sue dita e la lingua vogliosa di Ana cercare la sua. Accadde tutto in fretta ma per entrambi fu estremamente soddisfacente. Terminato il primo bacio Raoul fece ruotare la sedia su cui Ana era seduta e la fece alzare prendendola per le mani. La aiutò a sedersi sulla grande scrivania e poi si baciarono ancora. Ana indossava un vestito morbido che in pochi attimi si sollevò. Sotto ad esso indossava delle autoreggenti color carne ed un intimo in pizzo bianco che aveva scelto per il giorno precedente ma che non le era servito. Raoul la invitò a sdraiarsi, poi si inginocchiò davanti alla scrivania e affondò il suo volto fra le sue cosce. Sapeva che non sarebbe entrato nessuno, ma gli disse comunque:"Chiudi la porta a chiave, ti prego". "Perché? Hai paura che se ci scoprono perderai il tuo ruolo di lesbica migliore dell’ospedale?". "Che scemo! Chiudi e basta!"gli rispose lei ridendo. E mentre lui andò a chiudere la porta, si chiese se lui non avesse ragione. Era sdraiata sulla propria scrivania e pochi attimi dopo sarebbe stata scopata da uno degli uomini più belli di tutto l’ospedale. Cosa avrebbero pensato di lei gli altri? Decise di non preoccuparsene e si lasciò andare, completamente in balia degli eventi. "Cazzo, quanto sei figa!!" le disse lui inchinandosi di nuovo tra le sue gambe che nel frattempo aveva sollevato, poggiando anche i piedi sulla scrivania. Lei rise di fronte a quel ...