La Coinquilina cap.12
Data: 28/02/2019,
Categorie:
Voyeur
Autore: Saretta, Fonte: EroticiRacconti
... suoi abiti “casalinghi”: la sua coinquilina aveva indossato una sorta di maglietta/canottiera da basket senza maniche, con il simbolo dei Lakers sul petto. La canottiera, indossata come vestito, come tutte le magliette da basket, aveva la smanicatura con un’apertura molto ampia, che le arrivava quasi fino ai fianchi. Questo permetteva ai suoi grandi seni di mostrare un’ampia porzione dei loro lati esterni ed in generale, di essere sempre in pericolo di fuoriuscire. Il fondo della maglietta non era dritto, ma come una sorta di grembiule ovale sia davanti che dietro, che si raccordava sui fianchi più in alto, lasciando ampie porzioni di coscia in vista. Gustavo, alla vista dell’ennesimo outfit provocante trasalì e fu preso da un’improvvisa, anche se leggera, tachicardia. Cosa voleva fare Sara? voleva sedurre anche l’idraulico? Gustavo a quel punto si ricordò che poteva anche ascoltare l’audio di quella registrazione, e con mani tremanti prese le cuffie dalla sua giacca e le attacco all’ingresso del microfono del suo laptop. Sara, nel frattempo, aveva preso uno degli sgabelli del bancone della cucina e ci si era adagiata sopra, mettendosi girata verso l’idraulico che, fino a quel momento, aveva mantenuto un atteggiamento piuttosto professionale con la giovane donna. Sara a quel punto, prese in mano il cellulare e mandò un messaggio a Gustavo: “ehi ciao, volevo dirti che qui va tutto bene, il ragazzo sembra che sappia il fatto suo :-) ..se sei ancora in ufficio controlla tu ...
... stesso..” Gustavo, quando lesse il messaggio, fu pervaso da una vampa di calore: la sua coinquilina sapeva che lui la stava spiando? Le webcam avevano forse una spia a led che evidenziava il fatto che fossero in uso? O forse lei semplicemente lo stava incoraggiando a spiare? Rilesse due volte il messaggio prima di rispondere..poi decise di stare al gioco e le rispose: “lo stavo già facendo ;-)” Sara quando ricevette la risposta di Gustavo, si voltò verso la telecamera e fece un sorriso di intesa. Poi posò il cellulare sul bancone, diresse il suo sguardo verso l’idraulico e si offrì di preparargli un caffè. Il ragazzo, che nel frattempo sembrava stesse facendo il possibile per non guardarla, alzò gli occhi ed annuì. Sara si alzò, superò il bancone che li separava, e si avvicinò ai fornelli, che erano a fianco della caldaia. Prese la caffettiera che era lì dalla mattina, gliela porse e gli disse, con voce suadente: “Scusami, il mio coinquilino stamani l’ha stretta forte, puoi aprirmela per cortesia?” Il ragazzo, a quel punto, non aveva ostacoli per visualizzare la figura intera di Sara: nel porgergli la caffettiera, il seno destro era a malapena coperto dalla canottiera-vestito. Sebbene non fosse attillata, le sue forme prorompenti sembravano dover uscire da un momento all’altro da quel tessuto. Per un attimo esitò, poi si accorse che Sara gli stava porgendo la caffettiera da qualche secondo, mollò la chiave inglese che aveva in mano e si dedicò a svitare la caffettiera. Gustavo non ...