La Coinquilina cap.12
Data: 28/02/2019,
Categorie:
Voyeur
Autore: Saretta, Fonte: EroticiRacconti
... girò di scatto e vide la faccia del suo capo fare capolino dalla porta. Si alzò di scatto dalla sedia, cercò di allacciarsi i pantaloni ma, era impossibile mascherare l’evidenza: il suo capo lo aveva chiaramente beccato mentre si stava masturbando in ufficio. “Gustavo, ma cosa….??” Gustavo si sentì morire. Avrebbe voluto sprofondare, dissolversi, evaporare, pur di non dover dare spiegazioni di una cosa del genere. “Ringazia che sono entrato io. Sta arrivando la donna delle pulizie...Ma cosa ti salta in mente? Cristo sono un uomo anch’io, ma queste cose si fanno in privato, a casa o al massimo in bagno. Non certo qui. Cosa diamine ti è preso? Neanche fossi un adolesente!!” Gustavo non riuscì a proferire parola. Sentì ardere il suo volto e abbassò lo sguardo. Il suo capo sentì un misto di arrabbiatura e compassione e decise di non infierire ulteriormente. “Dai, vai a casa...togli quel porno che stavi guardando e non parliamone più”. Gustavo uscì dall’ufficio come un automa. Non sentì neanche la pioggia che lo colse di sorpresa. Si infilò in macchina scioccato e privo di voglia di fare qualsiasi cosa. Non voleva tornare a casa, non voleva girottolare un po’. Era in trappola. Quella stessa trappola che lui stesso si era costruito accettando quella donna in casa. Si sentì furioso e accese il motore. Sfrecciò per le strade sperando di cogliere Sara nel bel mezzo di un amplesso con l’idraulico ed avere la scusa perfetta per cacciarla. La sua rabbia lo stava accecando e senza ...
... rendersene conto arrivò sotto casa. Aprì e richiuse il portone con una certa violenza e vide l’idraulico seduto al tavolo della cucina. “Buonasera! Lei deve essere il padrone di casa.” “Sì, buonasera, dov’è lei?” si rese conto che non riusciva neanche a pronunciare il suo nome. “Chi? La sua coinquilina? E’ andata a prendermi una penna, così le firmo la revisione” Gustavo si voltò e vide Sara apparire dal salotto. “Ciaooo Gus, sei arrivato! Guarda il ragazzo ha finito. Eccoti la penna”. Gustavo si tolse il cappotto senza neanche salutarla. Rimase a guardarla in quella canottiera oltremodo larga e fuori luogo. “Ok, allora finisci tu con lui, io vado un attimo in bagno. Ciao, è stato un piacere, alla prossima!” “Arrivederci signorina, grazie per il caffè”. Gustavo prese i fogli della revisione e accompagnò l’idraulico alla porta che non si fece scappare un commento forse inopportuno ma efficace “Beato te che hai quella in casa. Se vuoi facciamo a cambio e ti do’ mia madre...” Gustavo non rispose e lo salutò con freddezza. Sara uscì dal bagno, sorridente e si avvicinò a Gustavo con l’intenzione di baciarlo sulla guancia, ma lui si scostò. “Che c’è? Hai già visto la tazzina rotta? Gus mi dispiace….te ne ricomprerò una uguale o più bella. Scusami!!” Gustavo la guardò con disprezzo “Ma ti sei vista come sei vestita? Ma non ti vergogni? Che figure mi fai fare!!” Sara lo guardò incredula. Si allontanò e sentì i suoi occhi inumidirsi. “M..ma che ti prende? Perché ce l’hai con me?” Gustavo ...