Le Jenaise (atto 4-5)
Data: 02/03/2019,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Vanj B.
... dice, lo sentivo che questo era un giorno diverso dal solito. E' un uomo non molto alto ma robusto sui sessant'anni con dei capelli grigiochiaro molto lunghi, indossa una camicia e un paio di pantaloni bianchi "assomiglia a Vasco Rossi da vecchio, penso" e, ha in bocca un sigaro molto grosso che fa una puzza d'inferno. Entriamo in un salone e resto esterrefatta, era rotondo fatto ad archi con delle colonne che li sorreggevano, delle grandi vetrate che davano sul mare e dal lato opposto un camino gigante. Il soffitto leggermente a cupola "archi e soffitto dipinti in arancione e le colonne bianche". Un tavolone rotondo grandissimo di legno "peserà una tonnellata, ho pensato" con delle sedie stile "medievale". Accomodatevi, dice lo zio spostando le sedie, che vi preparo qualcosa da bere. Io mi siedo "alle sue spalle" e apro le gambe "questa volta non mi sento imbarazzata come con il padre di Massimo, penso" al mio fianco "un po’ più spostato" Lorenzo poi Massimo e Ludovico. Mentre versa da bere, lo zio fa a Ludovico molte domande su come siamo arrivati, su la barca, sui suoi genitori poi, prende in mano il vassoio e si gira verso di me. Quando mi vede si blocca di colpo, apre la bocca e il sigaro cade in un bicchiere facendone uscire il liquido che li macchia tutta la camicia. Una Jenaise??..., dice con una espressione del viso assolutamente stupita, poi mi si avvicina e mi chiede: sei una Jenaise?. Si, gli rispondo, e lui.: Ludovico con una Jenaise??..., incredibile.., oggi ...
... non è un giorno diverso dal solito, oggi è un evento storico. Poi urla: Marìe, Marìe, vieni a vedere.., non ci crederesti mai. Calmati zio, gli dice Ludovico, non è con me, sta con Lorenzo. E questo cosa c'entra?, quella è una Jenaise ti rendi conto?, tuo padre lo sa?. No, gli risponde, e lui: dopo gli telefono, chissà come sarà contento...., anzi gli telefono subito..., gli verrà un colpo...., noooo..., non ci crederà mai, penserà che gli gioco uno scherzo "non capiva più niente e continuava a parlare da solo" poi, una donna entra nel salone. Buongiorno, dice. E' una donna sui cinquant'anni alta come me con capelli neri, un fisico magro e un viso senza trucco "da giovane doveva essere bellissima, penso". Vieni Marìe, dice lo zio, questo è Ludovico. Lei gli da la mano "ma guarda me" e dice: finalmente ti vedo, erano molti anni che desideravo farlo, ma qui fino ad ora è giunta solo la tua "fama"; poi da la mano a Massimo "ma guarda me" e poi a Lorenzo "ma guarda me". Sono emozionatissima, so che quella è una Jenaise come me, penso, ma potrebbe essere mia madre "aveva più o meno la stessa età di Alexia ma Marìe era come me.... una Jenaise". Si avvicina mi tende la mano e dice: ciao sono Marìe "erano molti anni che era in Italia ma aveva ancora un accento Francese". Buongiorno dico, io sono Angela. Così mi fai sentire più vecchia, dammi del tu dopotutto noi siamo uguali, poi, senza lasciare la mia mano: vieni, ti faccio vedere la casa così parleremo un po’. Mentre usciamo dal ...