1. La mia vita da Bull 9: Una madre severa


    Data: 11/03/2019, Categorie: Tradimenti Autore: Bull del nord

    ... che avevo curiosato nei cassetti della scrivania del marito. Lei non rispose. Il respiro ara ancora pesante. “La prego mi scusa, sono un bravo ragazzo ma lei… lei era così bella, così sensuale eppure così fine” Mi giocai la carta della sviolinata. Lei rimase imperturbabile ma mi squadrò da testa a piedi, fermandosi sul pene. Vidi che aprì impercettibilmente gli occhi. La cosa mi eccitò e il mio pene si gonfiò lievemente. Feci un passo nella sua direzione “Fermo!” urlò di nuovo con tono isterico. Ma non era molto credibile, lo sguardo non si era mosso dal mio uccello, facendolo indurire ulteriormente. Feci un passo ancora nella sua direzione guadagnando sicurezza, lei crollò su una poltrona lì dietro. “Il fatto è che lei è così bella, così eccitante” Le dissi in tono suadente. Ora ero a poco meno di mezzo metro da lei e il mio cazzo era in piena erezione con la cappella che puntava verso di lei. Finalmente parlò, sta volta il tono era remissivo e balbettante “Davvero mi trovi così bella?” Sentii nella mia testa il suono di tromba della vittoria. Si, si quella bella mammina da lì a breve me la sarei scopata e avrei completato il secondo capitolo sul libro della vendetta. Mi sedetti accanto a lei e le feci una carezza. Sembrava una bambina. “Si… incredibilmente bella, non mi era mai capitata una cosa del genere” Lei mi guardò ancora un po’ persa e poi mi guardò il cazzo che aveva raggiunto la piena erezione. “Non ne avevo mai visto uno così grosso.” E come finì di dirlo ...
    ... arrossì violentemente. “Davvero? Vuoi toccarlo?” Non rispose ma allungò una mano afferrandomelo poco sotto la cappella. Notai con una nota d’orgoglio che la sua manina non riusciva a chiudersi completamente attorno alla mia mano. Prese a masturbarmi lentamente senza dire una parola. Si vedeva dallo sguardo che era eccitata. Volevo vedere fino a quanto riuscivo a spingermi “Ti piace mungermi il cazzo? Tuo marito ce l’ha così grosso?” Lei era in trance e per tutta risposta usò entrambe le mani per masturbarmi in maniera più intesa. “No… non è nemmeno la metà del tuo…” Il movimento ora era più rapido, mi mungeva proprio per benino, la mia grossa cappella veniva scoperta e ricoperta. Notai che si sfregava le gambe, doveva essere proprio eccitata e io non ero da meno. Pensai a che bel siparietto sarebbe stato se entrava ora Giovanni o il marito, lei che masturbava a 2 mani un ragazzino di 17 anni che ancora indossava la maglietta. “È bollente” esclamò quasi sorpresa. “Sai cos’altro è bollente? Le mie dita”. Non aveva molto senso ma avevo voglia di toccarla un po’ anche io. Allungai una mano e presi a strofinarla tra le cosce sopra i pantaloni. Era un assalto diretto ma pareva funzionare, le cosce si spalancarono come le porte con fotocellula di un grande magazzino. Si staccò a malincuore dal mio cazzo, si alzò per abbassarsi i pantaloni e si risedette, riattaccandosi al mio grosso cazzo. Io in breve scostai le mutandine prendendo a giocare con la sua figa pelosa. Gemeva sommessamente ...
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