Erano loro !
Data: 18/03/2019,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: pierpatty6151
Sono maggiorenne da poche settimane, e mi ritrovo imbrigliato in qualcosa di più grande di me.
Tutto ebbe inizio in un qualunque Sabato sera di alcuni mesi fa. All'epoca ero uno dei tanti cacciatori "di una botta e via" da discoteca. E anche quella sera girovagavo per la solita sala, senza battere un chiodo, scrutavo, sceglievo, immaginavo, e scartavo le irraggiungibili donne sessuali.
Quando scopro un'isolata morbida ragazza, con sorriso e occhi promettenti, con stretta minigonna che evidenzia le lunghe gambe e il sessuale fondo schiena. Le sorrido, mi risponde e trovo il coraggio di parlarle. La serata prende significato con un po' di chiacchiere. Ci lanciamo in pista immersi nella languida musica. L'abbraccio timidamente, le accarezzo delicatamente la schiena, provo a stringere e i suoi grossi seni si appiccicano al mio petto. Prontamente il mio amichetto reagisce, lei lo percepisce e sorride accettandolo.
Alla fine della serata ci ritroviamo appoggiati a un muretto nel buio del gelido piazzale. L'abbraccio, la bacio, cerco il calore della patatona, lo trovo sotto le leggere mutandine, la accarezzo e lei sospira apprezzando. Mi faccio coraggio e cerco di oltrepassare l'ostacolo per raggiungere il "paradiso", ma lei sposta la mano, ma piegandosi fa scivolare la mia cerniera cercando e trovando il mio "durissimo", lo accarezza timidamente, scappellandolo lentamente. Io subisco l'inaspettata incursione. Io continuando a esplorare con la lingua la sua calda ...
... bocca.
Improvvisamente lei si svincola, si abbassa e s'infila il cazzo in bocca.
Sono sbalordito, non speravo tanto. A bocca aperta inizia un inesperto pompino, lo fa entrare e uscire, pochi minuti e sborro più per la prolungata astinenza che per il godimento.
Nei giorni successivi, più per "riempire" il tempo libero, che per voglia di lei, continuo a incontrare la morbida Aurora. Ogni momento e riparo erano sufficienti per veloci e inesperti "pompini campestri", ma non avendo nulla di meglio mi accontentavo.
Passarono alcune settimane, e una sera, in macchina di un amico, mi meravigliò dicendomi che sarebbe stata una serata speciale. Mi tiro giù i jeans, e inizio ad accarezzarmelo con lunghe e lente leccate, lo stringeva tra le labbra, lo accoglieva nella calda bocca giocandoci con la lingua, mordicchiava la sensibile cappella, facendomi impazzire di goduria e voglia di sborrare. Dimostro di saper rallentare, fermarsi e attendere per non farmi venire, per poi riprendere più velocemente. E quando decise farmi venire in bocca, assaporo tutto con sospiri di donna soddisfatta.
Solo alla fine mi accorsi che stava trastullandosi la rasata patatona, godendo consapevole della sua bravura, e gioiva nel vedermi impazzire di godimento e voglia di lei.
Da quella sera divenne sempre più brava e appassionata di pompini. Non capivo se ero la sua "cavia" o se prendeva "lezioni" di sesso, ma oltre i pompini niente. Raramente mi concedeva di accarezzare, o baciare la sua profumata e ...