1. Blade: giorni diversi


    Data: 19/03/2019, Categorie: Etero Autore: Rebis

    ... soluzione.Causa dei problemi, poiché da quando ero uscito da quel laboratorio avevo smesso di presentarmi a colloqui di lavoro, di inviare curricula, ecc ecc. Che senso avrebbe avuto farlo? Non ero normale. Non lo ero più. E mai più lo sarei stato. Non si trattava solo dell'aspetto. Anche la mia mente, il mio modo di pensare, era cambiato.Soluzione perché mi aveva aperto un mondo nuovo, un nuovo modo di vivere. Un nuovo me. Che qualche volta mi spaventava anche.Lasciai che rientrassero nelle loro sedi.Era quello che mi aspettava? Una vita così, a margine? Ad aspettare e fingere e aspettare ancora di agire?Non volevo sapere la risposta. Trovai le cuffiette e il lettore MP3. Pigiai Play e mi distesi sul divano.Scivolai nel sonno pochi istanti dopo.La verità era che da qualche tempo a quella parte mi sentivo stanco, stranito, esausto senza ragione. Potevo passare un giorno senza fare nulla e poi, la sera, ero a pezzi. Incominciai a chiedermi se qualcosa nella mia trasformazione non fosse andato storto e stesse improvvisamente palesandosi.Ma ne dubitavo. Avrebbe potuto farlo tempo prima, no?In ogni caso quel giorno non feci granché e neppure quello dopo. Attesi. Lasciai che il tempo passasse.E che forse, col tempo, sarebbe passato anche quello strano disturbo. Che invece c'era ancora.Al terzo giorno uscii. Dovevo cercare qualcuno.Evan Salieri era un chimico. Un genio in chimica, biochimica, anatomia e mutazioni varie.Il genere di genio non riconosciuto. Mi feci visitare da ...
    ... lui.Al termine di una visita di tre ore e di duemila bigliettoni mi disse che andava tutto bene. Allora cos'era?Nessuna mutazione interna o esterna.Doveva essere mentale. Sì, lo era sicuramente.Una volta a casa feci esercizi di Aiki Taiso, prese di Judo e movimenti di Krav Maga. Per sfiancarmi e per riprendermi. Ancora e ancora.Dovevo restare vigile. Scattante. Dovevo.Passarono tre giorni e ancora niente.In compenso mi arrivò una chiamata sul cellulare, da parte di Dana. Mi disse che aveva prenotato l'operazione. Voleva ringraziarmi di persona. Pensai che non ci sarebbe stato nulla di male, specialmente se non mi avesse piantato un coltello nella schiena. Comunque accettai, non senza meravigliarmi del fatto che avesse il mio numero. Avrei dovuto cambiarlo.Ma a suo tempo.Dana bussò alla mia porta solo un giorno dopo, tutt'altra persona. Decisamente in versione più seria e meno sexy ma sprizzava un'allegria non comune. Parlammo del più e del meno, mangiammo e bevemmo qualcosa di moderatamente alcolico e poi io buttai l'esca.-Ma... che ne dici se stanotte restassi a dormire da me?-, chiesi. Lei sorrise.-Non mi violenterai, vero?-, chiese. Ridemmo.-Non credo di avere l'aria di uno stupratore.-, dissi.-Sicuramente potresti. Sono sempre gli insospettabili a fare le peggiori cose.-, disse.-Senti chi parla!-, esclamai con un sorriso.-Era un'altra cosa!-, esclamò lei.-Oh, sicuro.-, dissi io, -Ora taci.-.Il primo fu un bacio titubante. Poi il secondo fu un po' meglio. Dal terzo in poi ...
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