Tuaregh
Data: 22/03/2019,
Categorie:
Etero
Autore: Napocapo
... per provare a consolarlo che voleva stringergli le mani. E quando sentì il calore di quelle mani, non poté resistere al desiderio di essere accarezzata. Posò la mano di lui sul proprio viso. Anche se l'uomo era passivo quel contatto ebbe un dolce e sensualissimo effetto su di lei. Le emozioni che provava la travolsero e la spinsero ad osare. In quel momento sentiva che non aveva mai voluto qualcuno come quell'uomo che le stava davanti. Era la bellezza del dolore che portava nei suoi occhi, era quel terribile e pericoloso fascino che sanno suscitare alle volte le persone che sono state ferite dal destino. E poi la vanitosa soddisfazione di vincere l'angoscia dell'atro, anche se per pochi attimi.
Premendo quella mano contro il suo seno, si avvicinò ancora di più. Finalmente ricevette quell'abbraccio che desiderava tanto. Rotolarono sulla sabbia, intrecciando le mani per entrare in un'intimità fatta sola dalla complicità dei gesti e dall'intesa spontanea degli sguardi.
Lei avrebbe voluto assaporare le sue labbra, ma lui non volle levarsi il velo, che rimase l'unica vera barriera tra di loro.
Quando giunse il momento dell'addio, l'uomo prese di nuovo il gioiello d'argento sul quale qualche ora prima sembrava essersi commosso.
"Questa è la Croce di Agadez, ed è portatrice di fecondità e protezione per chi la indossa. Quando partii per combattere i soldati, Tahia me la prestò, affinché potessi tornare sano e salvo. Ora a me non serve più, prendila tu."
Commossa ...
... fin quasi alle lacrime, Carla accettò il dono. Accompagnadolo con gli occhi mentre scompariva all'orizzonte, non poté fare a meno di stringere forte la croce d'argento per confermare a se stessa che quel che le era capitato non era il frutto di una delle sue solite fantasie.
Il giorno dopo Habbas attraversò di corsa la città per raggiungere Avenue Des Al mohades Fez, dov'era l'albergo di Carla. Lei gli aveva detto che sarebbe partita proprio quel giorno e lui voleva salutarla. Purtroppo quando arrivò lei era già andata via. Ma aveva lasciato qualcosa per lui. Il portiere dell'albergo consegnò ad Habbas una lettera e un pacco.
"Caro Habbas,
forse dovrei essere arrabbiata con te per il tuo inganno, ma non ci riesco. D'altronde sei stato così bravo, che solo quando sono tornata in albergo ed ho cominciato a riflettere, con mente più serena, a ciò che era successo, ho capito tutto.
All'inizio non ti nascondo che avrei voluto picchiarti per come mi avevi ingannata. Ma poi, ripensando a come mi era parsa così meravigliosamente emozionante l'avventura che mi hai donato, ogni rancore è scomparso. In fondo tu hai realizzato in maniera perfetta un mio sogno e quindi credo che dovrei essertene grata. E poi penso che sia meglio che sia andata così, tanto si sa che la realtà ti delude sempre e le fantasie son sempre più belle.
Con affetto, Carla!
P.s. Il gioiello che mi hai regalato mi sembra vero. Credo che costi un bel po'. Poiché non voglio rovinarti ho deciso di ...