Anfitrione
Data: 24/03/2019,
Categorie:
Etero
Autore: benves
... tra l'eccitazione e la paura.
Il sesso di Michele premeva per entrare ma, volevo che lei fosse al massimo dell'eccitazione, che fosse lei a dettare i tempi, a far capire con il linguaggio del corpo quando era pronta.
Silvia istintivamente muoveva il bacino.
Fu lei stessa, sempre istintivamente, che andò indietro verso il sesso di Michele, permettendogli di entrare il lei.
La guardai mentre il sesso la penetrava, strizzo gli occhi come un accenno di minimo dolore.
Un lieve rigagnolo roseo uscì dal sesso di lei ormai violato. Era fatta pensai.
Michele dal canto suo, iniziò lenti movimenti avanti indietro.
Dopo poco interruppi i ragazzi invitandoli a cambiare posizione.
Feci cambiare loro alcune posizioni, invitandoli a fare le classiche posizioni che conoscevo e che potevano garantire ad entrambi reciproco piacere.
La posizione che più piacque a Silvia fu quella dove lei era sopra a Michele e poteva controllare con il bacino l'entità della penetrazione, mentre Michele le stuzzicava i seni.
Dopo circa 20 minuti Michele finalmente ...
... venne, riempiendo il serbatoio del preservativo.
Feci riprendere i ragazzi poi, più per scrupolo che altro, sperando in una risposta negativa, domandai “volete esplorare anche il resto?”. (ero tutto sudato dalla tensione)
Michele intuì sorridendo, mentre Silvia mi guardò con aria interrogativa.
Allora fui più diretto: “Silvia vuoi provare anche la penetrazione anale?”. Era lei a dover decidere, conosco noi maschi, e so che Michele mai mi avrebbe risposto di no.
Silvia guardò Michele. Io la inviai a pensare a se stessa, a quello che lei voleva.
Per il resto erano giovani, avrebbero avuto tutto il tempo per andare oltre.
Lei con il capo mi fece cenno di no ma chiese a Michele se, dopo essersi riposati, avrebbero potuto farlo ancora.
Il mio compito era assolto.
Mi congedai dai ragazzi, raccomandandomi di usare sempre il preservativo e ponendo la scatola sul comodino.
“adesso siete in grado di continuare da soli” dissi come ultima frase uscendo dalla stanza.
Scesi al piano di sotto, mi coricai sul divano e mi sparai una bella sega!
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