Sogno o voglia? (parte 2)
Data: 06/04/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: 66dive
... gli insulti, qualcuno si prendeva il proprio piacere dentro di me in silenzio, con la massima indifferenza, come se fossi un semplice oggetto. Qualcuno prima di penetrarmi mi lubrificava, attingendo dal tubetto e entrando a fondo con le dita. Altri usavano la propria saliva, facendola arrivare dalla loro bocca al mio buco non sempre in modo elegante e piacevole. Qualcuno ce l'aveva un po' più grosso, qualcuno un po' più piccolo. Qualcuno picchiava giù duro, qualcuno era appena più delicato. Ma presto, nella mia percezione, si confusero tutti in un' appiattito, indifferenziato, impersonale, ottuso, al limite anestetizzante, martellamento nel mio ano.
Fu una fase della serata assolutamente desolante. Facevo dei paragoni con le serate passate, e mi accorgevo di quanto, malgrado la somiglianza esteriore , molti uomini a sodomizzarmi, si trattasse di esperienze agli antipodi. Le altre volte conoscevo tutti, loro conoscevano me, e malgrado un’eventuale maschera sul viso che simboleggiava un anonimato rituale, ognuno di loro aveva per me una parola affettuosa, un pensiero gentile.
Ben altra cosa di questa sfilza di cazzi anonimi, intenzionati solo ad usarmi, che alla fine si confondevano tra loro fino a diventare un solo unico cazzo, altrettanto anonimo e indifferenziato, che continuava il suo insignificante "tum tum" nelle mie viscere, senza cuore, senza anima.
Pensai che in fondo non c'era nulla di così diverso dal prendere quindici cazzi diversi per due minuti l'uno, ...
... invece che un solo cazzo per mezzora, magari dotato sia in dimensione che in resistenza.
Non metto in dubbio che la cosa più eccitante era quello di mettere a disposizione il mio culo a così tanti uomini, alla cieca. Era quella la molla che mi aveva portato lì, a fare quello che stavo facendo..
A un certo punto capì che la era finita, perché un cazzo schizzò nelle mie viscere e stavolta non ci fu subito un altro cazzo pronto a sostituirlo. Il mio culo rimase improvvisamente vuoto, dandomi la curiosa impressione di una sensazione inedita. Non avevo la minima idea di quanto tempo fosse passato, di quanti uomini fossero passati. Avevo attraversato tutta quella fase in uno stato di semi incoscienza. Eppure, stimai, doveva essere un numero perlomeno paragonabile alla quantità di ospiti di cui aveva parlato Marcello. Probabilmente anche di più. O erano stati in molti a fare il bis, oppure già buona parte dei partecipanti, forse tutti, avevano avuto almeno un "turno" con me. Oppure i partecipanti erano più di quanti mi volevano far credere.
Tornai presente a me stessa. La prima sensazione fu di un fastidioso dolore alle ginocchia. Spostai la percezione nelle mie zone intime. Il buco non mi faceva nemmeno troppo male, considerata la situazione. Lo sentivo aperto, sentivo sulle mucose interne, sensibilizzate dallo sfregamento, la carezza dell'aria fresca. C'era un abbondante riflusso di sperma che fuoriusciva e che sentivo colare lungo l'interno delle cosce.
Tornai anche a ...