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Storie di mostri - Il collezionista
Data: 11/04/2019, Categorie: pulp, Autore: Alba6990
... prima fila. “L’ultimo articolo.” disse la voce femminile computerizzata. “Come sempre, lasciamo il meglio alla fine. Proveniente dall’India, parla inglese ed è garantita al cento per cento.” Venne portato al centro della stanza, sotto i faretti, l’articolo in questione. Amedeo sorrise, cominciò a sentire il principio di un’erezione: era perfetta per la sua collezione. La ragazza al centro della stanza barcollava leggermente, probabilmente ci erano andati pesanti per tenerla buona. Una bellezza orientale degna di nota. La carnagione era scura al punto giusto. Era importante che non fosse troppo scura, perché una ragazza di colore già la possedeva. I capelli erano dello stesso nero intenso della sua giacca, perfettamente pettinati e curati per l’asta e destare l’attenzione degli acquirenti. “Partiamo da una base d’asta di centomila euro.” proclamò la voce computerizzata. “Centomila, centocinquanta...centocinquantamila.” qualcuno dei partecipanti aveva lanciato un’offerta. Amedeo aspettò. La sua strategia consisteva nel far scannare gli altri per farli arrivare al limite, per poi intervenire lui con un’offerta che nessuno di loro avrebbe potuto raggiungere. La ragazza barcollava sui suoi tacchi a spillo luccicanti. “Duecento...duecentomila...due e cinquanta...” Amedeo teneva gli occhi fissi sul suo acquisto. I capezzoli erano immensi. Predette che si sarebbe divertito molto a tirarli. “Due e cinquanta...” la voce computerizzata aveva detto l’ultima offerta per la seconda volta. ...
... Amedeo trovò strano che nessun altro lanciasse un’offerta. Ma venne rincuorato subito dopo: “Trecento, trecentomila euro...” Il sedere tondo e piccolo della ragazza gli donò una vista particolarmente piacevole. Sodo e color cioccolato al latte. “Tre e cinquanta...” un’altra offerta per quel fiore coperto da una folta peluria scura. Amedeo pensò che doveva solo depilarla per bene. Non gli piacevano i peli, ma quella ragazza aveva decisamente molto potenziale per i suoi giochi. “Quattro...quattro e cinquanta...” Amedeo sapeva che erano arrivati alla soglia delle loro possibilità. Aveva sperperato i loro soldi per gli articoli precedenti, mentre lui si era concesso il meglio per la fine. Sorseggiò un goccio di champagne, sentendo le bollicine scorrergli lungo l’esofago. Premette il bottone accanto alla sua poltrona per segnalare la sua offerta: “Cinquecento...cinquecentomila...” Amedeo guardò il suo acquisto soddisfatto. Nessun altro si sarebbe spinto oltre, avevano già speso parecchi dei loro soldi. Osservò il ventre della ragazza. Piatto e tonico. Se lo immaginò con un bel pancione, simbolo che lei sarebbe stata ancora di più di sua proprietà. Sentì un formicolio ai testicoli, al pensiero di quello che le avrebbe fatto una volta portata nel suo cottage. “Cinquecentomila...” Amedeo aveva un unico difetto: era troppo perverso per i gusti delle donne che lo circondavano. Non poteva dominarle, fustigarle, sodomizzarle, punirle a suo piacimento. Nessuna donna era all’altezza di un ...