Il cugino di fabio
Data: 12/04/2019,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: PattyeFranco
... sorridente, vedeva in me una certa animazione, unita ad una forte tensione.
Prima dell'incontro, pregai Franco di non dire niente a Fabio, preferivo che non sapesse niente, almeno per il momento; ci incontrammo in un ristorante vicino casa,
L'incontro con Giovanni, fu del tutto naturale, da semplici amici, come se non ci fossimo mai parlati, due semplici baci sulla guancia, sia con lui, sia con Fabio. Poi subito dentro a cena.
La serata proseguì nel migliore dei modi, Giovanni mi sembrò molto naturale, senza mai azzardare qualcosa di più, anzi quasi non osava guardarmi negli occhi.
Ma non fu tanto normale per me, che continuavo a pensare alle svariate situazioni che sarebbero potute accadere. Dentro di me c'era un continuo pensiero e una strana voglia, la voglia di vedere realizzata qualcuna delle fantasie di Giovanni, che lui pensava ormai irrealizzabili, anche se le fantasie rimangono, comunque ero rimasta intrigata da tutta la situazione.
Mi sentivo tremendamente eccitata e vogliosa, anche la sua giovane età mi intrigava.
Ma ecco ad un certo punto il patatrac, arriva il cameriere per portare via gli ultimi piatti prima del caffè ed involontariamente rovescia il bicchiere del vino, che va a finire direttamente sul mio vestito, cavoli che disdetta, proprio addosso a me?. Il Cameriere a quel punto cercò in tutti i modi di scusarsi e trovare una soluzione, ma l'unica soluzione era cambiarmi il vestito.
Qundo si dice: “il caso”.
Fortuna eravamo a ...
... pochi passi da casa, dissi al cameriere di non preoccuparsi, poi mi alzai per andare a cambiarmi. Nel momento di uscire mi girai e guardai Giovanni, che tranquillo chiacchierava con mio marito e suo cugino, e qui ecco affacciarsi nella mia testa, le mie fantasie unite alle sue, quindi lo chiamai, e gli dissi: “Giovanni, non mi accompagneresti fino sotto casa? Non ho voglia di andare sola, loro tanto continuano a parlare delle loro cavolate”. Fabio certamente non immaginava cosa mi stava passando per la testa, i miei pensieri. Solo Franco sapeva che tutto o niente poteva succedere, sapendo le mie particolari tentazioni.
Giovanni in un primo momento rimase sorpreso della richiesta, poi guardò Franco con timore, che gli fece un sorriso e un gesto di conferma, quindi si alzò e mi segui verso casa. Lui si era ammutolito, non parlava esaltando la sua timidezza, credo solo che nella sua testa in quel momento stava fantasticando, come lo stesso stavo facendo io.
Una certa ebbrezza mi era presa dentro, la voglia di una particolare situazione, Giovanni mi stava suscitando sempre più interesse. Arrivati a casa, aprii la porta e mentre io entravo, Giovanni si fermò sulla porta e mi disse: “ti aspetto qua”, subito gli risposi: “ma sei matto? se resti qua al freddo ti rimane sullo stomaco la cena, sali anche tu, mi aspetti in sala al caldo”. Non credo si aspettasse qualcosa da me, ma sicuramente temeva se stesso, comunque si convinse e salì.
Nel salire la scala, venni presa da forti ...