Il cugino di fabio
Data: 12/04/2019,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: PattyeFranco
... brividi, ma non di freddo, ma brividi di libidine. Ero pronta a tutto quello che mi fosse passato per la testa, ma non sapevo ancora cosa.
Dentro casa lui andò dritto in sala e io in camera per cambiarmi. Vista la situazione, lasciai decisamente la porta aperta, sarebbe venuto a spiarmi? Girai l'anta a specchio dell'armadio, in modo che potessi vedere la porta della camera e se ci fosse lui a spiarmi.
Stavo per spogliarmi, ma vedendo che lui non compariva da dietro la porta provai a parlare per capire: “Giovanni non ti dispiace aspettare un po' vero? Dovrò anche farmi una doccia, sono tutta piena di vino, puzzo come un'ubriacona”. Ero tutta un fremito e la situazione molto intrigante, ormai la fantasia di qualcuno era prossima ad avverarsi anche se forse non ci sperava più.
Mi rispose che non c'era problema, che aveva tutto il tempo che ci voleva. Sentii che la voce arrivava dalla sala, quindi non si era per niente mosso. La voglia di consentire il realizzarsi delle fantasie ormai reciproche era troppa, quindi pensai:”Chi ha tempo non aspetti tempo, se non si muove lui mi muovo io”, quindi presa da tanta frenesia, andai decisa in sala con la cerniera leggermente abbassata lasciando già in bella vista il reggiseno macchiato. Fingendo che si era bloccata la cerniera gli dissi: “Porca miseria, mi si è bloccata la cerniera, non riesco a tirarla giù, mi aiuti?” per un attimo rimase imbambolato a guardarmi, poi si avvicinò con timore e provò ad aiutarmi, ma la cerniera ...
... scese di scatto e troppo facilmente, lasciandomi così col vestito aperto in autoreggenti, slip e reggiseno. Da parte di Giovanni, ci fu un attimo di turbamento vedendomi in quella situazione, gli si illuminarono gli occhi e sussurrò: “cavoli, questo non me lo sto sognando, sono sveglio?”. Non seppe trattenersi, quindi si avvicinò ancora di più ed iniziò ad accarezzarmi, io non mi mossi lo lasciai fare, fremevo dalla voglia di sentire il suo piacere, nel vedersi realizzare un suo sogno.
Le sue carezze erano molto dolci, poi pian piano vedendo in me che gradivo il suo tocco, prese ancora più coraggio e iniziò pure a baciarmi sulle spalle, poi sul collo e finalmente arrivò alla bocca.
Mi abbracciò strigendomi letteralmente a se, la sua lingua si intrufolò alla ricerca della mia, le lingue iniziarono ad intrecciarsi sempre più piacevolmente ed intensamente, a questo punto anch'io lo abbracciai.
Con una mano, si intrufolò sotto il reggiseno e cominciò ad accarezzarmi anche il seno. La situazione si stava facendo sempre più interessante e anch'io stavo provando un forte e sensazionale desiderio.
Smise di baciarmi per potermi togliere il reggiseno e una volta via, il seno era li davanti a lui, alla sua mercè. Si fiondò a baciarmelo, leccarmelo e succhiarmi dolcemente i capezzoli ormai induriti, poi sussurrò: “per la miseria, lo sento tra le mie mani, non lo sto sognando, non ci credo ancora”.
Sembrava un bambino davanti ad un giocattolo tanto desiderato, che credeva ...