1. 186 - Giulietta e Letizia inculate di brutto dai fratelli e dal padre


    Data: 19/04/2019, Categorie: Gay / Bisex Etero Incesti Sesso di Gruppo Lesbo Dominazione / BDSM Autoerotismo Autore: ombrachecammina, Fonte: RaccontiMilu

    ... grissini caserecci.Erano le tredici quando ci sedemmo tutti a tavola. Eravamo ben dieci persone, e si parlava tutti ad alta voce. Il nonno mi parve molto serio e lui evitò di guardarmi in faccia per tutto il pranzo. Verso la fine, mio padre, che si era seduto vicino a me, mi parlò nell�orecchio�..�Ho parlato con il nonno e anche con zio Matteo�.. Abbiamo avuto una bella e proficua discussione. D�ora in poi non ti daranno più fastidio���Grazie pà�.�Mi sorrise e mi carezzò dolcemente il viso. Era un bell�uomo il mio papi, lo ammiravo sin da quando ero bambina. Adesso poi che avevo saputo dai gemelli della sua grossa dote, mi ero trovata a pensarlo nudo e per quel "piccolo" particolare era aumentata insistentemente la mia torbida curiosità.Anche la mamma, che fino a poco tempo prima idealizzavo come una santa donna, era diventata per me fonte di interessi particolari. Il fatto che, seppure durante una serata in cui tutti erano ubriachi fradici, lei avesse fatto sesso con la nonna, con il nonno e anche con lo zio Matteo, mi faceva rivalutare la sua immagine e la proiettava sotto una luce non proprio di serietà, di rettitudine e di onestà.Il pranzo terminò e comparvero sul tavolo un paio di bottiglie di �Vin Santo� accompagnate da tre cestini di Cantucci con le mandorle, fatti in casa dalla nonna. Sgranocchiai i Cantucci e bevvi il liquoroso vino. Il nonno disse che lo comprava da una azienda locale che produceva artigianalmente piccole quantità di quel �Santo nettare�. In ...
    ... breve le bottiglie evaporarono e subito furono sostituite da altre due identiche. Decisamente in quella casa era difficile terminare un pranzo od una cena senza essere quantomeno brilli. I gemelli, che solitamente non erano grandi bevitori, parvero però gustare in modo particolare il Vin Santo e non disdegnarono neppure di abboffarsi degli ottimi Cantucci. Come spesso succedeva, anche quel dopo pranzo fu molto allegro; il nonno in particolare era molto ciarliero e raccontava in �vino veritas� varie amenità della sua vita vissuta e le sue avventure sentimental-erotiche, tralasciando naturalmente le sue �eroiche� maialate con la sottoscritta.Come disse Alexandre Dumas: �Il vino è la parte intellettuale di un pranzo, la carne ed i legumi non sono che la parte materiale.�Partendo da questo presupposto mi versai un altro mezzo bicchiere di Vin Santo, feci per afferrare un altro Cantuccio, ma le ceste erano ormai tutte vuote. La nonna si alzò prontamente e tornò con una teglia da forno versandovi il contenuto dentro ai cestini vuoti.Dopo una buona mezzora altra, dissi a Letizia che mi sentivo chiudere gli occhi, lei mi guardò con gli occhi lucidi, e mi rispose che era praticamente ubriaca. A fatica alzai il sedere dalla sedia e Letizia fece la stessa cosa, salutammo la allegra compagnia e sostenendoci a vicenda, ci avviammo verso la scala che ci avrebbe portate in camera da letto. Udii solo la voce del nonno che diceva ridendo ad altissima voce:�Ma guarda un po� che culetti �ste ...
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