1. Villaggio di houer capitolo 10


    Data: 24/04/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: prossi

    ... Josh era geniale e irrequieto, io normale e tranquillo. Tranne che nelle mie smanie e nelle mie ossessioni.
    
    “Patrick – gli chiesi – posso farti una domanda un po’ particolare?”
    
    Il maestro annuì con fare paterno. Egli si aspettava le confessioni di un figlio al padre o la richiesta di consigli di un giovine ad un uomo esperto e di mondo, forse?
    
    “Patrick, da quando sono qui a Berlino ho scoperto di me qualcosa che non riesco a capire, qualcosa che magari tu puoi spiegarmi.”
    
    “Dimmi pure.”
    
    “Ecco, tu sei un pittore, un artista, un cultore dell’estetica. Tu sai distinguere ciò che è bello da ciò che è brutto, sai cosa sia la bellezza in senso puro, ne avrai una concezione innata. Esiste, secondo te, la bellezza come paradigma?”
    
    Patrick sorrise.
    
    “Oh, Mark, che domanda!”
    
    Egli immaginava che fosse una domanda da scolaretto rivolta al maestro, senza doppi fini, l’inizio di un discorso filosofico sulla estetica.
    
    “La bellezza?” chiese a me, ma soprattutto a se stesso, cercando dentro la sua mente la risposta da dare.
    
    “Ognuno di noi ha i suoi canoni. Oggi va di moda la bellezza ariana, domani chissà. I greci avevano i loro canoni, i romani altri e ogni epoca ha avuto i suoi.”
    
    “Io non mi riferisco alla bellezza canonica, ma a quella erotica.”
    
    Patrick, alla mia domanda, volse il suo sguardo di scatto verso il mio e rispose:
    
    “Nell’erotismo subentrano altri aspetti, non sempre positivi: da una parte i sentimenti, dall’altra le perversioni, la gioia e ...
    ... la paura, il piacere ed il dolore, la padronanza e la schiavitù.”
    
    “E tu, come dipingi la bellezza?”
    
    Patrick riprese a sorridere e, a sua volta mi chiese: “Mark, non girarci attorno, dimmi cosa vuoi sapere?”
    
    “Patrick, posso fidarmi di te?” gli chiesi sapendo benissimo che la domanda era retorica, ma volendogli manifestare quanto io mi fidassi di lui e confidassi nella sua riservatezza.
    
    “Certo, Mark, quello che dirai resterà qui dentro.”
    
    “Patrick, io mi fido di te perché so quello che hai fatto per Josh e perché lo vedo che sei un brav’uomo, uno splendido marito e un padre meraviglioso. Io sono solo in questa città e mi manca un uomo maturo che mi aiuti a capire il mondo.”
    
    Il maestro si commosse e si portò il mio capo sul suo petto, come farebbe un padre con un figlio.
    
    “Sono qui per questo, Mark, sbottonati.”
    
    Oh si, mi sarei sbottonato la patta se non fosse che ero già nudo accanto a lui e gli avrei permesso di toccare la mia pelle soffice e voluttuosa, ma non potevo lasciarmi andare.
    
    “Patrick, da quando sono qui a Berlino, dicevo, tutti mi guardano con desiderio, con brama. Ricevo continuamente proposte di sesso e dichiarazioni d’amore da parte di ragazzi, uomini, donne giovani, nubili e sposate. Dicono che sono di una bellezza sconvolgente, ma io mi guardo allo specchio e non riesco a capire cosa essi vedano in me; io mi appaio così insignificante.”
    
    Accentuai la parola “Insignificante” con una smorfia di disgusto.
    
    “Insignificante?” accentuò il ...
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