1. Marta a New York


    Data: 16/10/2017, Categorie: Etero Autore: IlMonello, Fonte: EroticiRacconti

    ... le dico. “Che vergogna… e che paura di essere beccati!” “Vergogna di cosa? Ti hanno desiderato tutti, sei stupenda!” e le do un bacetto. Le porte si aprono e mentre siamo nel corridoio sentiamo dietro l’angolo un crescente e confuso vociare in italiano… apriamo la porta delle scale di emergenza e ci nascondiamo al volo lì mentre i colleghi di Marta girano l’angolo. “Per un pelo!” ci sussurriamo a vicenda. Ci abbracciamo. I colleghi si fermano a chiacchierare proprio davanti alla porta delle scale. “Non ti preoccupare” le dico “Siamo al 25mo piano, nessuno prende le scale” la bacio. Ci baciamo appassionatamente, la stringo a me con una mano mentre l’altra le palpa cosce e culo. E’ insolito averla quasi alla mia altezza, potenza dei tacchi. Decido di approfittarne e la giro contro il muro, estraggo il mio cazzo gonfio di desiderio, le sposto appena il perizoma e la prendo lì… mentre mi muovo avanti e indietro nella sua figa bagnata le mordicchio il lobo dell’orecchio e le sussurro: “Hai paura che scoprano quanto sei porca non è vero?” “Sì un sacco…” “Ma sei porca, non devi nasconderlo” “Solo con te” “Cosa?” “Lo sono solo con te… farei qualunque cosa per te… mi trasformi…” Le lecco il collo, gioco con la sua lingua che sporge dalle sue labbra e poi esco da lei. La faccio accucciare davanti a me e le porgo il mio cazzo perché lo succhi. Non si fa pregare e incomincia a darsi da fare mentre le tengo le mani sulla nuca invitandola a succhiare più a fondo. Fuori finalmente il ...
    ... vociare dei suoi colleghi termina. Lascio che Marta me lo succhi ancora un po’ poi la invito ad alzarsi. Probabilmente se ne sono andati. Sbircio fuori e confermo che abbiamo campo libero. Possiamo trasferirci in camera mia, anche se non stavamo male nel vano scale… Appena entriamo le tolgo vestito e perizoma, ma le chiedo di tenere i tacchi, mi eccita parecchio vederglieli addosso. Poi mi spoglio anche io e ci buttiamo sul letto. Le faccio mettere i piedi sulle mie spalle e inizio ad affondare nella sua figa con gran forza, poi rallento il ritmo e le bacio i piedi, mi piego maggiormente su di lei e ci baciamo. Poi lei si mette sopra di me e inizia a danzare sul mio cazzo. Facciamo pausa e apriamo del whisky nel minibar, ora siamo un po’ più brilli, lei si siede sulla mia faccia per farsi leccare la figa e io diligentemente eseguo… non ho neanche bisogno di infilarle un dito dentro per farla arrivare ad un lungamente atteso orgasmo. Infine la metto a 90 e mi prendo il suo culetto. La sbatto con violenza, fino a che non le vengo dentro e poi ci accasciamo uno sull’altro. Ci baciamo con passione, poi più delicatamente e poi, per la seconda sera di fila, ci addormentiamo così. GIORNO 3 Filtra un po’ di luce dalla finestra, guardo l’orologio ma non è ancora ora di alzarsi per Marta. La guardo dormire, nuda, ha ancora i tacchi addosso… è davvero bellissima… quanto la desidero… anche in questo momento, sento di volerla un’altra volta… Mi sdraio su di lei, il mio cazzo scivola agevolmente ...
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