1. La collaboratrice


    Data: 16/10/2017, Categorie: Tradimenti Autore: kakashi90, Fonte: Annunci69

    ... fetale con il sedere verso la porta, indossava un pantaloncino con disegnini che le aderiva tra le natiche e dopo qualche istante sull'uscio della porte, in cui non parlai per un nodo alla gola, le diedi la buona notte. Lei girandosi a ricambiare mi fece vedere (involontariamente?) che sotto la canottiera bianca non aveva il reggiseno. Tornai nel mio letto con l'intento di dormire ma quando chiudevo gli occhi mi si palesava solo il sedere di Roberta e i suoi seni. C'era solo una cosa da fare e la feci.
    
    Andai nel bagno e mi tirai una bella sega. Al pensiero che solo un muro divideva la mia foga da quella fichetta mi fece venire inesorabilmente. Tornai a letto più frustrato che soddisfatto ma almeno il sonno riuscì a prendere il sopravvento.
    
    L'indomani mattina fui svegliato da rumori di stoviglie. Mi alzai e andai in cucina, una stanza rettangolare 2x3 in cui a stento entravano gli elettrodomestici e un tavolino per 3 persone. Trovai Roberta intenta a lavare piatti e cucina, ci salutammo. Mi misi a sedere vicino al tavolo. Anche se ero ancora mezzo addormentato gli occhi non poterono non essere attratti da quella meraviglia che mi si palesava dinanzi. Ora potevo vedere bene come il pantaloncino le aderisse alle natiche e faceva raffiorare non solo le curve ma anche l'elastico di un delizioso perizoma. Andai deciso verso di lei per prendermela ma fui sorpreso dal suo sguardo dritto nei miei occhi, non so dirvi il perchè ma mi bloccai un attimo dicendole che dovevo passare ...
    ... per raggiungere il frigo. Lei si schiaccio contro il lavello cosi da permettermi di passare ma la mia semierezione non potè non sfiorarle il culo al mio passaggio. Io andai al frigo presi da bere e riposai la bottiglia. Feci la stessa strada dell'andata ma al momento del passaggio lei, quasi impercettibilmente ma abbastanza da farmi passare il segno, spinse il culo indietro incastrandomi tra lei e il tavolo.
    
    La diga era stata aperta, il fiume in piena era violento ed incontrollabile.
    
    La abbracciai da dietro impossessandomi dei suoi morbidissimi seni e spingendole il cazzo quanto più in fondo era possibile mentre lei cercava in vano di dire qualcosa ma riuscì solo a balbettare:" Dottore.... io... non volevo... cioè...".
    
    Io invece la volevo eccome! Volevo il suo fiore, la sua bocca, volevo tutto di lei ma prima di tutto volevo gustarmi il suo sedere. Le abbassai prima i pantaloncini fino alle ginocchia passandole dal davanti una mano sotto il perizoma bianco fino ad arrivare al suo grilletto e da dietro impastandole il culo con l'altra mano. Lei si era ormai abbandonata a me, tenendosi solo con le mani al lavello.
    
    Poi mi inginocchiai dietro di lei, per quanto lo spazio lo permettesse, per abbassarle il perizoma e aprirla da dietro per guardare il paradiso. Era stupenda, una pelle liscissima, una fica gonfia al punto che le grandi labbra erano già socchiuse mi ricordò molto mia moglie e una cosa che imparai a fare con lei. Le leccai il culo fin nella fica e le leccai ...