1. Il suo nome è olivier, parte iv


    Data: 06/05/2019, Categorie: Tradimenti Autore: LoScrittore91

    Non so quanto tempo è passato dal momento in cui mi sono alzata per andare in bagno, forse cinque minuti, se non addirittura dieci. Strappo qualche foglio di carta igienica per pulirmi il viso, il collo, consapevole che l’odore di sperma rimarrà ben inciso sulla pelle.
    
    Olivier intanto esce dal bagno avvisandomi che mi aspetterà al tavolo, naturalmente come se nulla fosse. Dovevo aspettarmelo, si è fatto fare un bel pompino e poi via di corsa. Provo a ricompormi passando per il lavandino, cercando di confondere l’odore con il sapone, lavando più volte il viso e rifacendo il trucco nel più breve tempo possibile.
    
    Davanti allo specchio rifletto, esamino affondo dentro di me nel tentativo di trovare la forza per tornare da Riccardo. Sono stata capace di farmi addirittura venire in bocca e, come se non bastasse, ingoiare il tutto. Le cose che ho fatto con Olivier, o meglio quello che mi ha convinto a fare, Riccardo le ha potute soltanto sognare.
    
    Quando faccio ritorno al tavolo Olivier è lì, al suo posto, indaffarato a mangiare l’hamburger come se nulla fosse. Riccardo appena mi vede sfoggia un sorriso che è come una coltellata, rispondo inarcando leggermente le labbra all’insù. Mi siedo accanto ad Olivier mentre il sapore sgradevole del suo sperma è ancora vivo sulla mia lingua.
    
    - Come mai tanto tempo al bagno? -, chiede Riccardo alzando le sopracciglia.
    
    Mi sento gelare il sangue, respiro a malapena.
    
    - C’era molta fila, tutto qui. -, rispondo mangiando una ...
    ... patatina più per nervoso che per fame.
    
    Lancio un’occhiata a Virginia, ormai è mezz’ora che si è assentata per stare dietro a quel telefono. Assurdo, proprio ora che mi serviva il suo appoggio in questa situazione.
    
    Riccardo piega la schiena verso di me, una mossa che fa di solito quando vuole un bacio.
    
    Rimango impassibile, ferma sul mio schienale, come se qualcuno mi tenesse legata con delle catene invisibili. Continuo a mangiare patatine, nella speranza di coprire il sapore.
    
    - Non me lo dai un bacio? -, domanda Riccardo con un’espressione dolce.
    
    - Certo amore -, rispondo schiarendo la gola. Avvicino le labbra alle sue ma, a sorpresa, sento la sua lingua dentro la bocca, l’ultima cosa che volevo.
    
    Dura un attimo, poi lascia cadere la sua schiena sullo schienale tornando al suo posto.
    
    Fa un’espressione schifata, come se avesse mangiato un pasto avariato.
    
    - Hai un sapore strano! -, esclama.
    
    Sento il cuore battere fortissimo, sembra quasi voler uscire dal petto e fuggire via lontano. Provo ad assumere un’espressione naturale, incredula, senza voltarmi minimamente verso Olivier.
    
    - È la salsa che hanno messo nel panino, una cosa assurda -, ribatto indicando il vassoio con un cenno del capo.
    
    Mi salva Olivier, il quale riprende un vecchio discorso con Riccardo abbandonato prima della nostra “sosta” al bagno. Sembrano affiatati, come due grandi amici, peccato che uno dei due è stato fatto cornuto dall’altro senza nemmeno saperlo. A me sembra passata un’ora, ...
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