Il suo nome è olivier, parte iv
Data: 06/05/2019,
Categorie:
Tradimenti
Autore: LoScrittore91
... l’orologio invece mi contraddice segnando appena quindici minuti.
Virginia si inserisce nel loro discorso mentre io, sempre più confusa, rimango nel silenzio assoluto. Appena posso mando un messaggio proprio a Virginia, chiedendole di concludere immediatamente l’incontro. Non do spiegazioni, c’è tempo per quelle. Lei, da vera amica, riesce ad inventarsi una buona scusa. Al momento dei saluti Riccardo chiede ad Olivier di rivedersi, lui risponde che non mancherà occasione, proponendo di scambiarsi i numeri. Vorrei intervenire, interrompere quella follia. Cosa ha in mente Olivier? Riccardo accetta volentieri mentre io e Virginia ci guardiamo terrorizzate.
Vorrei parlare con Olivier, chiedergli delle spiegazioni, lui però da furbo quale è mi saluta senza nemmeno avvicinarsi. Si allontana con Virginia, lasciandomi con Riccardo nel McDonald, come un’idiota che è stata appena fregata.
Cos’è questa storia? Perché ha voluto il numero di Riccardo? Vuole avere un’arma per ricattarmi? Non riesco a pensare, a ragionare, a trovare una spiegazione. Spero soltanto che Virginia gli farà queste domande ora che si trova con lui. Una cosa è certa, è uno stronzo senza fine.
Il mattino dopo mi trovo nel condominio di Virginia, di fronte alla porta di casa, puntuale come un orologio svizzero. Apre, accogliendomi con una semplice tuta e i capelli neri raccolti dietro al collo con una coda. Dall’aspetto sembra essersi appena svegliata, la cosa mi sorprende dal momento che sono ...
... le undici di mattina.
- Buongiorno cara -, mi saluta con un bacio sulla guancia prima di invitarmi ad entrare nel suo piccolo ma cordiale salotto.
- Buongiorno Vi -, rispondo sorridendole, dopodiché sento la porta chiudersi alle mie spalle.
Al centro della stanza spicca un grande tavolo di legno circolare, con quattro sedie dello stesso materiale piazzate intorno. Le pareti sono bianche, nuove, i soffitti non molto alti. Un divano nero in pelle, a tre posti, è collocato proprio accanto all’entrata, alla mia sinistra. Da l’unica finestra presente nell’ambiente filtra la luce donata dalla bellissima giornata di sole, i rumori delle macchine mi ricordano che siamo soltanto al primo piano.
- Dai siediti, ti faccio un caffè? -, domanda.
Poso la borsa sul tavolo e mi siedo, lo sguardo fisso su di lei.
- Ok grazie. Ma prima dimmi se hai saputo qualcosa su Olivier, è tutta la notte che ci penso -, le dico sospirando. Passo una mano fra i capelli.
- Ho capito, il caffè può aspettare -, ribatte accomodandosi di fronte a me.
- Mi ha detto che era uno scherzo, soltanto per divertirsi. Infondo se ci pensi ha anche il numero mio, gliel’hai dato tu per organizzare l’incontro –, continua.
- Che cazzo di scherzo eh? Ora ha il numero di Riccardo, potrebbe fare qualsiasi cazzata! -, esclamo alzando il tono della voce, la cosa mi manda in bestia.
- Ehi, calmati. Non ha nessun motivo per scrivere a Riccardo. Giusto? -, mi domanda con un’espressione piena di ...