1. Analisi matematica


    Data: 09/05/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: DanaB

    ... morire. Non era più in grado di controllarsi. Ero io che guidavo le sue sensazioni. Me lo sfilai un attimo dalla bocca. Gli diedi dei colpettini con la lingua sulla punta guardandolo in viso per vedere le sue reazioni.
    
    I nostri sguardi si incrociarono e lui ansimando mi fece:
    
    -Succhiamelo bocchinara. Succhiamelo sto per venire! – Lo ripresi tutto in bocca e lo succhiai con passione. Lui ora mi teneva la testa fra le mani e mi pompava l’uccello nella bocca. Sentii il primo schizzo direttamente in gola poi mi inondo la bocca. Succhiavo in estasi tenendomi aggrappato alle sue cosce. Lui mi sfilo l’uccello dalla bocca. Era ancora lungo ma non era più rigido. Lui mi carezzo il viso con la punta dell’uccello ancora gocciolante.
    
    -Sei un gran bocchinaro. E’ stato bellissimo ed è piaciuto anche a te. Vero? – Mi fece lui continuando a sbattermi l’uccello sul viso. Io ne volevo ancora ma lui ormai ero esausto.
    
    Dopo essermi sfogato di solito riprendo il controllo di me stesso ma quel giorno ero ancora eccitatissimo e quindi senza freni inibitori volevo sentirmi ancora troia.. Mi rivestii senza sciogliere la camicia e con i pantaloni lenti in modo che si vedessero le fettucce laterali del perizoma.
    
    Ormai si era fatto notte. Sali in macchina e girai un po’ per la città.
    
    Ad un semaforo mi si avvicinò un extracomunitario che vendeva tovagliolini di carta e accendini. Io gli dissi che non volevo nulla ma lui insisteva e intanto notai che mi guardava con interesse. Aveva ...
    ... notato il mio abbigliamento. La cosa aumento la mia eccitazione. Era un senegalese molto nero con due labbroni che incorniciavano i denti bianchissimi. Il semaforo venne verde ed io lentamente partii. Lo feci di malavoglia. Feci un po’ di strada poi mi venne l’idea di rifare quel semaforo. Volevo rivedere quel senegalese soprattutto volevo essere scrutato ancora da quegli occhi maliziosi. Probabilmente lui riconoscendomi e sapendo che non comperavo nulla sarebbe passato oltre ma il tentativo valeva la pena farlo.
    
    Lui non passo oltre torno ad offrirmi la sua merce. Spostava continuamente il suo sguardo dalla mia pancia nuda ai miei occhi. Io continuai a rifiutare le sue offerte con voce dolce da finocchio. Torno il semaforo verde e ripartii col cuore che mi batteva. Quel senegalese mi piaceva da morire. Feci un altro giro e tornai a quel semaforo. Il senegalese ignoro due macchine che erano davanti e venne direttamente da me. Nell’offrirmi la merce venne col viso quasi dentro al finestrino, il suo viso era molto vicino al mio. Guardandolo negli occhi gli feci:
    
    -Non posso comperare nulla. Mi servirebbero dei fazzoletti ma non ho una lira. Ho lasciato i soldi a casa. – Poi dissi una cosa stupidissima ma che ebbe il suo effetto:
    
    -Se vuoi che ti comperi qualcosa dovresti venire a casa mia. – Ero pronto a ricevere una risata in faccia invece lui mi fece:
    
    -Come vengo a casa tua. – Ebbi un tuffo al cuore e osai.
    
    -Puoi venire con me. –
    
    Lui senza dire una parola si ...
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