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Analisi matematica
Data: 09/05/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: DanaB
... allontanò. Mi crollo il mondo addosso. Lo guardai afflitto che andava verso il marciapiede. Lo vidi mettere la robba che aveva in mano dentro un borsone che era vicino al palo del semaforo. Prese la borsa. Il cuore torno a battere forte. Si stava avvicinando alla mia macchina. Il semaforo venne verde. Aspettai anche se dietro mi suonavano. Lui butto il borsone dietro e si sedette accanto a me. Partii verso casa. Il modo con cui aveva gettato il borsone sul sedile di dietro mi fece capire che lui aveva capito benissimo cosa volevo io. Aveva capito che mi piaceva che per averlo ero disposto a tutto. Aveva capito che mi aveva nelle sue mani. Mi sentii subito dominato da lui e mi piaceva. Arrivati a casa lo feci accomodare in salotto e andai a preparare qualcosa da bere. Con un vassoio portai oltre a due bicchieri lattine di aranciata e birra. Lui volle dell’aranciata. Avevo poggiato il vassoi sul tavolo da fumo e piegato in avanti stavo versando l’aranciata nei bicchieri quando sentii una sua mano posarsi su una mia natica. -Hai un culo fantastico. – Lo sentii dire. Un brivido mi percorse il cuore. Feci finta di meravigliarmi ma lui non mi diede tempo. Mi strinse a se dicendomi: -E’ un mese che non scopo. – Era più alto di me. Sentivo le sue braccia stringermi e le sue mani carezzarmi le chiappe. Intanto con voce sicura mi faceva: -Hai voglia di uccello. Vero frocetto?- Io ero ipnotizzato dalle sue labbrone. Avevo voglia di sentirle sulle mie. Lui lo capii. ...
... Abbasso il viso e mi bacio selvaggiamente. Intanto si era sbottonato i pantaloni che erano caduti ai suoi piedi. Staccando la sua bocca dalla mia mi fa: -Succhialo. – E cosi dicendo mi mise in mano il suo uccello duro. Poi mi prese la testa tra le sue mani e mi guido il viso sul suo uccello. Fui stordito dall’odore che sentii avvicinandomi al suo cazzo. Un odore pungente. Comincia a leccarlo. Lui intanto mi aveva abbassato i pantaloni e giocava con le dita tra le mie chiappe. Spostata la striscetta del perizoma spingeva un dito sul mio buchino. Aveva un cazzone favoloso. Quando mi sentii dire che mi voleva inculare ebbi un attimo di panico. Mi avrebbe sfondato. Provai a protestare ma lui non sentiva ragioni. Gli dissi di darmi la possibilità di andare a prendere una crema. Mi lascio andare. Quando tornai. Volle che gli leccassi ancora l’uccello mentre lui mi metteva la crema nel culo. Lo lubrificò per bene. Mi giro e mi fece poggiare sulla spalliera di una poltrona. Mi mise la punta del cazzo tra le natiche e comincio a spingere. Avevo una voglia pazza di essere penetrato ma quel cazzone era enorme. Mi sentii spaccare in due. Lo implorai di fare piano. Ma lui continuava a spingere senza pieta. Mi sentivo violentato mi stava inculando con violenza senza delicatezza. La cosa mi eccitava mi piaceva essere dominato. Finalmente lo sentii tutto dentro. Me lo sentivo in gola. Comincio a pomparmi con foga. Sbuffava come un toro. Stava per godere. Lo sentii irrigidirsi e ...