1. Secrezioni: "Incontro Mirna"


    Data: 10/05/2019, Categorie: Etero Autore: renart

    ... l’amicizia col tuo miserando doppiogiochismo. Ma, ammettiamo che io e te non siamo amici – il che è la sacrosanta verità, perché personalmente ritengo l’amicizia un valore, un valore che mal ti si cuce addosso – almeno avresti potuto evitare di fingere di esserlo e di strombazzare sul matrimonio, su quanto belli siamo, su come siamo fatti l’uno per l’altra ecc. ecc.” “Lo penso ancora”, sospira con voce rotta, stropicciando metà sigaretta nel posacenere. “Taci, strega. Mi fai specie. La tua ipocrisia è pari solo alla troiaggine che trabocca da ogni poro della tua pelle rugosa”. “Continui ad offendermi e non me lo merito, perché ti voglio bene”. “Tu vuoi bene solo a te stessa, proprio come Veronica”, sentenzio amaro. “Cosa vuoi che facessi, che tradissi la sua amicizia per informarti su ciò che fremi di sapere? A cosa servirebbe?” “A niente, hai ragione”. “E poi sono cose che già sai, a quanto pare”. “Certo, so dello scultore, del falegname, del contadino... di gran parte del presepio, insomma. Ma ieri, quando non è tornata a casa, non era con nessuno di questi... Non sono uno stupido, ultimamente è sempre a cellulare, e non soltanto con te, su FB è più attiva che mai, insomma so che vede qualcuno con frequenza”, e mentre dico la mia battuta mi sovviene la volta in cui, qualche settimana fa, rientrato prima a casa per aver perso il lavoro, ho visto Veronica al computer tirare fuori dalla camicetta sbottonata una tetta e mostrarla orgogliosa e civettuola all’occhio della cam. ...
    ... In quel frangente decisi di ritirarmi silenzioso e farle arrivare i rumori della mia presenza, così da darle modo di ricomporsi, ma ho appuntato da qualche parte nella mente l’episodio per poterci ritornare successivamente. Quel giorno già avrei dovuto parlarle del licenziamento e non volevo mettere altra carne a cuocere sul barbecue dei nostri problemi. “Lo scultore è stata solo una scappatella, col contadino non c’è stato nulla di fisico, quanto al falegname, sono amici da tanto tempo e...” “Basta con le stronzate, Mirna. Con chi cazzo si sta vedendo Veronica?”, sbotto alzando la voce e fissandola truce. “È un giornalista”, si arrende emettendo un rumoroso sospiro. “Ieri era con lui?” ... “Tu c’eri?” “Sì”. “Dopo la festa sono andati via insieme?” “Sì”. “E dove cazzo sono andati?”, la incalzo. “Siamo andati da me, nella casa in paese. Era troppo tardi per tornare a Napoli e così...” “E mi faceva meraviglia che non c’eri tu in mezzo, ruffiana di merda!”, sbotto pestando il pugno sul tavolo e facendo sobbalzare piattini e tazzine. Lei cala lo sguardo, recupera il cucchiaino sulla tovaglia e cincischia il fondo della tazzina sporca di caffè. La guardo schifato. Tutto in lei mi stomaca, a partire da quel fitto reticolato di rughe che si stringe ai lati degli occhi e da lì si apre a ventaglio sulle guance, per poi, in un continuum, rattrappirsi sul collo come un mantice senz’aria e allargarsi di nuovo sul petto floscio e tuttavia ostentato come se fosse quello della Bellucci – il ...
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