La prima volta
Data: 11/05/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: nh-paul
Quella casa non gli era mai piaciuta, troppo grande e soprattutto vuota, troppo silenziosa e ordinata se confrontata all’allegria e al rumore che regnavano nella sua, alle sedie sempre occupate da qualcosa appoggiato là da uno di loro: la mamma era sempre a caccia di quello, marito o figli, che aveva abbandonato indumenti o libri su ciascuna delle sedie di casa.
Quel pomeriggio, sotto la pioggia, si avvicinava alla casa di Ricky correndo e non desiderando altro che di esserci già. E Ricky, che era alla finestra ad aspettarlo, lo vide spuntare, senza ombrello, come sempre quando pioveva, avvolto nel giaccone blu da marinaio indossato con la consueta noncuranza e forse anche abbottonato storto.
Ebbe un brivido pensando a quello che stavano per fare, ma aveva deciso che, durante quel pomeriggio, doveva arrivare a sapere tutto, ad essere certo, in un modo o nell’altro.
“Che fai là? Non vuoi entrare?”
Si convinse a muoversi e Ricky lo guardò togliersi la giacca. Poi insieme se n’andarono nella camera dove studiavano. Quasi senza parlarsi, decisero che avrebbero fatto i compiti e le lezioni furono esaurite in un tempo piuttosto breve, considerato quanto avevano da studiare e quanta parte delle loro risorse intellettuali fosse assorbita dal pensiero di ciò che forse si sarebbero detti. Riordinarono e misero da parte libri, quaderni ed altri strumenti di studio, poi si guardarono ancora, ma questa volta le loro espressioni erano molto più serie.
Poi Ricky si ...
... decise.
Non voleva, non poteva più attendere. Decise che tutto accadesse quel giorno e a partire da quel momento. S'alzò e, girando attorno alla scrivania, andò ad abbracciare Marco da dietro, bloccandolo sulla sedia.
Marco era immobile, bloccato dalla paura di quello che stava per accadere, ma anche felice d'avere detto quelle parole e di sentirsi così, di trovarsi in quella situazione. Cercò di concentrarsi su qualcos’altro e si mise ad ascoltare i battiti del suo cuore: si chiese se Ricky potesse sentirli e se anche Ricky stesse tremando come tremava lui. Pensò e sperò che il suo amico provasse le stesse sensazioni e quest’idea gli fece un poco di coraggio.
Ricky lo liberò dal suo abbraccio e andò a sedersi sul letto.
“Vieni!“ e con la mano fece il gesto d’invitarlo.
Quando Marco si fu seduto accanto, gli passò un braccio attorno alle spalle e l'avvicinò a sé.
Marco chiuse gli occhi e gli posò il capo sulla spalla. Stettero così per un poco, in silenzio, senza neppure pensare, tanto forte era l’emozione di quel contatto. Poi lentamente Ricky gli cercò la mano, la prese fra le sue. Se l’avvicinò alle labbra e sfiorò le punte delle dita che odoravano di matita, di saponetta e di qualcosa di più remoto che Marco non era riuscito a scacciare lavandosi le mani dopo pranzo.
Si portò la mano sulle guance e sugli occhi. Quelle dita odoravano del suo innamorato, di Marco, ed erano morbide, delicate e lo stavano accarezzando. Forse stava vivendo un sogno, ma non era così, ...