La prima volta
Data: 11/05/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: nh-paul
... perché quella era la realtà.
Marco si voltò a guardarlo e, invece di ritrarsi come una sempre più piccola parte di sé gli chiedeva di fare, cercò di accarezzarlo come Ricky aveva appena fatto con lui: come se le vedesse per la prima volta, notò che le mani di Ricky erano più piccole delle sue, più delicate. Erano mani che certamente sapevano stringere e fare male, anche se, e l’aveva appena scoperto, potevano accarezzare con una dolcezza che non gli pareva di aver mai provato. E se era accaduto era stato tanti anni prima, forse con la mamma, quando era piccolissimo, quando era nato da tanto poco tempo che sua madre lo considerava ancora una parte di sé. Così si sentiva in quel momento.
Mentre si portava le mani di Ricky sulle guance, vide tutto chiaro: quello che negli ultimi anni gli era apparso così oscuro, la sua vita futura, le sue inclinazioni. La piega più riposta del suo carattere si distese per mostrarsi completamente.
Lo amava, era sempre stato così, e finalmente stava per rivelarlo. A Ricky e soprattutto a se stesso. Seguì il suo istinto, senza più tentare di resistergli, investendo Ricky con le sue parole, dicendogli tutto quello che aveva pensato durante la notte e la domenica, nei giorni e nei mesi precedenti ed anche negli anni prima che s'incontrassero. Rivelò a Ricky quello che, per paura o pudore, aveva, sino allora, taciuto a se stesso:
“Non l'avevo capito, ma ti aspettavo da tanto tempo, Ricky. Ti stavo già cercando, senza conoscerti. Quando ...
... ci siamo visti per la prima volta, io non capii che eri tu quello che cercavo, ma l’ho compreso a poco a poco.”
Si mosse e poi guardò per terra. Doveva dirgli altro ancora, e questo era più difficile.
“Ora per fortuna ci siamo trovati, Ricky, ma c’è qualcosa che devo dirti... una cosa che devi sapere di me...” e Marco si bloccò per il turbamento e l’emozione che provava, senza riuscire più a trovare le parole per spiegarsi.
Quella di bloccarsi non avendo la forza di esprimersi era una situazione insolita per lui. Si portò le mani sulla faccia, più che per l’imbarazzo che provava, per tentare di concentrarsi, prima di svelare a Ricky quello che credeva fosse il più inconfessabile dei segreti.
E Ricky l'ascoltava immobile, quasi incredulo. Si sentiva come chi, espresso un desiderio al genio della lampada, lo vedesse realizzarsi davanti ai propri occhi in una forma incomparabilmente più completa e appagante di quella che aveva chiesto e osato immaginare.
Gli sfiorò il braccio, come per fargli coraggio e Marco riprese a parlare guardando per terra:
“Devo confessarti... Ricky, devi sapere che da un poco di tempo ho capito di me una cosa che forse non ti piacerà, ma devo farlo. Voglio dirla, perché tu forse sei un poco come sono io: ho capito... io, in questi giorni, ho avuto la certezza di quello che già dovevo sapere. Tu forse non capisci...” era imbarazzato e chiuse gli occhi. Non riusciva neppure a parlare, ma doveva dirglielo “io... insomma, credo... a me ...