Madama butterfly ... vice-versa!
Data: 20/05/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: reninytxis
... primo.
Sfilai la fascia del kimono, lentamente, e, sempre lentamente, infilai le mie mani sotto la seta. La sua pelle rabbrividì al mio tocco ma le mie sensazioni non furono da meno. Scivolai dai fianchi alla sua schiena, abbracciandolo e stringendolo a me. Esploravo estasiato dalla nuca giù, fino al solco dei glutei, e con le labbra accarezzai il suo collo, beandomi dei suoi fremiti. Si staccò da me per togliersi il kimono e gettarlo sulla sedia ed io ne approfittai per togliere il maglione. Tom non perse tempo e cominciò a slacciarmi i pantaloni; io scalzai entrambe le scarpe buttandole in fondo alla stanza e in un attimo fui nudo così Tom gettò all’aria lenzuola e coperte.
Restai li fermo un lungo istante, ad ammirare il suo corpo glabro, dai piccoli capezzoli scuri, la nube nero naturale che decorava il pube e, ritto al centro, un obelisco dalle proporzioni perfette!
Mi chinai, lasciando scorrere delicatamente le mani lungo le gambe, le ginocchia, le cosce tornite … sfiorai con le labbra il pube, punteggiando baci lungo la piega tra questo e la coscia, avvicinandomi al sacchetto tra le sue gambe che impercettibilmente si ritraeva ed accarezzandolo delicatamente con la lingua, da un lato all’altro e viceversa … sentivo i suoi ansiti aumentare e preso da una gioia perversa rallentai, spostandomi ancor più lentamente verso il centro, verso l’asta del membro …
Spinsi le mani verso il torace, disegnando un ventaglio con le dita per accarezzargli l’addome, poi ...
... tornai verso il petto. Trovai i suoi capezzoli inturgiditi allo spasimo e cominciai a disegnargli attorno cerchi, sempre lentamente. La mia lingua intanto percorreva con la stessa lentezza esasperante la sua asta per tutta la lunghezza, fermandosi in prossimità del prepuzio che copriva il glande e ridiscendendo. Lo fissavo negli occhi, sorridendo con malizia e lui mi guardava sopportando quella tortura celestiale, aggrappato alla testiera del letto.
Risalii con la lingua per l’ennesima volta lungo il suo pene, superando i bordi del prepuzio e baciandoli come se fossero labbra. La punta della lingua si insinuò con impertinenza tra di essi, toccando il vertice della cappella, poi, spingendo in basso, le labbra spinsero via la pelle del prepuzio lasciando che la mucosa delle labbra e la lingua accarezzassero sua maestà il glande.
Mi soffermai ad avvolgerlo con la lingua alternando la parte superiore, più ruvida, a quella più liscia inferiore. Quindi cominciai a percorrere con la punta il solco dalla cima alla base e poi in verso contrario. Le mani percorrevano tutto il suo torso, dal petto ai fianchi, tornando sull’addome e risalendo fin quasi al collo.
-Hai un preservativo? – mormorai. Lui annaspò verso il borsello da toilette sul comodino e ne tirò fuori una striscia di cinque o sei.
-Mmh, hai cattive intenzioni, vedo! – e, spalancando le labbra affondai fin quasi alla gola. Lui sorrise, ma solo per un attimo: il suo corpo si tese come se avesse ricevuto una stilettata ...