1. Il ricatto (6) -Epilogo-


    Data: 25/05/2019, Categorie: Incesti Autore: Elena Anele, Fonte: EroticiRacconti

    ... C'era un nuovo SMS. Mio figlio, tramite il suo vero numero, quello che tutti conosciamo in famiglia, mi esortava a controllare la mail. Accesi il PC, ero ancora in déshabillé ma volevo levarmi alla svelta la curiosità e il timore. Controllai la casella di posta e c'era effettivamente un suo messaggio, dal suo solito indirizzo mail. Non si nascondeva. Strano (pensai). Iniziai a leggere (e qui di seguito vado a riportare l'essenza del contenuto, comunque molto dettagliato e personale): -Mamma ti chiedo perdono. So che sei una donna che ha saputo limitare i propri sbagli. Non sono migliore di te. Ti ho sempre osservata di nascosto da quando avevo 14 anni. Ho rubato la tua biancheria. Invaso segretamente la tua privacy. Sei una donna colta e bellissima e sei sempre stata al centro dei miei desideri sessuali. Quando ti ho vista abbracciata a quel tizio che non era papà ho provato una gran rabbia. Non so se fosse più forte la delusione o il desiderio di punirti per ciò che hai fatto. Mi sono avventato su di te con il cervello in totale apnea, senza ragionare, senza darti la minima attenuante. Ti ho presa con la violenza e mi sono vergognato tanto, in seguito, soprattutto dopo aver capito che a spingermi non era stata né rabbia, né vendetta, ma solo il desiderio che ho sempre avuto di possederti in tutti i modi. Il tuo tradimento mi aveva dato l'occasione di averti in pugno e questo mi ha reso cieco e spietato. In preda al rimorso, dopo i primi episodi non ti ho più chiamata e avevo ...
    ... deciso di non farlo mai. Poi mi hai telefonato tu, arrabbiata, quella mattina e lì ho capito che dovevo rivederti. Mi ero accorto che avevi provato piacere e in quella chiamata ci lessi quasi una tua richiesta (mi piace pensare che lo fosse). Giorgia è solo una mia vecchia fantasia, non temere. L'ho usata come il lombrico dietro il quale il pescatore nasconde la punta dell'amo. Mi piaceva stuzzicarti, ma io e lei abbiamo un rapporto speciale e condividiamo un segreto imbarazzante. Il giorno del suo diciottesimo compleanno eravamo stati a quel ristorantino vicino a Como per un'ottima cena a base di pesce di lago, ricordi? Tornammo a casa ma tutti, a turno ci alzammo per dissetarci per via di quella zuppa di pesce salatissima (ne parlammo per settimane). Mentre mi dirigevo in cucina vidi Giorgia inginocchiata davanti alla vostra porta che spiava te e papà che facevate l'amore. Aveva una mano infilata nelle mutande e stava contorcendosi in silenzio. Non avevo grande esperienza, ero solo un ragazzino, ma sapevo bene quel che stava facendo. Quando si accorse della mia presenza alle sue spalle mi pregò di starmene in silenzio e tacere e di non fare la "spia". La mia sete era sparita e ormai pensavo a una sola cosa. Quando si voltò i suoi capezzoli spingevano prepotentemente sulla t-shirt del pigiama sottile. Desideravo solo tastarle le sue grandi tette sode. Lei lo capì, semplicemente studiando la direzione del mio sguardo, e sollevò un poco la maglietta arrossendo con espressione ...